Cos’è e cosa potrebbe diventare: FAB, il nuovo localone di Prato. Una fiumana di persone per l’inaugurazione della parte “notturna” del mastodontico progetto tra via Targetti e via Mozza sul Gorone – per la parte “diurna” con Coworking e ristorante ci sarà da aspettare ancora qualche settimana.
Tanta curiosità nell’aria: l’aspettativa – lo diciamo subito – è stata ripagata alla grande. Per quanto riguarda la struttura, Fab si presenta come un locale che non ha nulla da invidiare a quello che si può trovare nelle grandi città italiane. Ampio ingresso con un lungo corridoio che porta in una prima sala e poi nella stanza on stage, luci basse, soluzioni di arredo con container, proiezioni. Due bar (uno per la prima parte del locale e uno nella parte del palco), guardaroba, la possibilità di dividere le due parti del locale, per poter permettere di organizzare serate anche più “intime“, che non prevedano l’utilizzo del palco grosso. E poi c’è lui, appunto: il palco grosso. Sicuramente il palco più grande che c’è in zona, con impianto luci, proiezioni e audio da fare davvero concorrenza con i grandi locali che ci sono in Italia.
Cos’è FAB (almeno sulla carta). Chiaramente tanti sono i nostalgici che ieri sera hanno nominato il Cencio’s, lo storico locale pratese, sia per le dimensioni, per la natura (il locale è ricavato da un vecchio capannone), che per la struttura. Però il paragone non convince gli ideatori, che non sono nostalgici ma vogliono portare a Prato qualcosa di nuovo. E sicuramente Fab lo è: una ventata d’aria nuova e fresca per le realtà di musica live che ci sono in Toscana. La generazione che ha aperto i primi club Acsi di Prato a inizio degli anni zero è diventata grande e adesso fa le cose sul serio.
Cosa potrebbe diventare FAB. Il biglietto da visita col quale si è presentato FAB ieri sera è quello di un locale, principalmente, a vocazione elettronica (con Heymoonshaker, Tigers and Woods e Fricat). Stasera, 25 marzo, ci sarà l’hip hop di Mecna e la settimana prossima Micah P. Hinson. Tre facce di FAB, tre pubblici, sicuramente nomi che a Prato non sarebbero mai passati senza una struttura del genere.
Aprire a fine marzo significa creare aspettativa per la prossima stagione, ovviamente: saprà la programmazione di FAB tenere questo ritmo e qualità (e varietà di proposta), affermandosi così come importante realtà del centro Italia? Noi glielo auguriamo. In bocca al lupo.