Per la poetessa Leonora Speyer erano il grande alfabeto di Dio, per i nativi americani le colonne del mondo, per l’artista designer Bruno Munari l’esplosione lentissima di un seme: di cosa stiamo parlando? Degli alberi, queste piante che ci circondano nella loro moltitudine variegata di specie e che saranno i protagonisti del prossimo laboratorio di Città del sole di sabato 25 marzo con i nostri bambini, che saranno guidati in questo meraviglioso mondo da Serena Frosini, agronoma e giardiniera arboricoltrice, a cui abbiamo rivolto alcune domande per farci comprendere meglio la vita di questi esseri viventi, farci svelare alcune curiosità e scoprirne con i nostri bimbi la loro bellezza.
Come fanno gli alberi a difendersi dalle avversità?
Essendo molto intelligenti, gli alberi, anche se non possono scappare via od evitare molti problemi, come fanno tutti gli altri esseri viventi, riescono ugualmente a riprendersi in caso di necessità difendendosi passivamente. Per esempio, in seguito al taglio di qualche ramo od alle ferite causate da fulmini o grandine oppure all’ingresso di funghi od insetti, gli alberi riescono a limitare i danni richiudendo le ferite, proprio come succede alla nostra pelle, oppure creando dei compartimenti in cui isolare e non far diffondere a tutta la pianta la malattia o l’infezione tramite delle vere e proprie barriere.
È vero che gli alberi possono comunicare tra di loro?
Certamente! E ci riescono anche molto bene perché usano un linguaggio comune a tutti che è quello chimico. Si nota bene in boschi e foreste come un albero possa connettersi con moltissimi altri e cooperare per il bene comune del nutrimento e della sopravvivenza od al contrario “litigare” con qualche altro albero facendogli capire che lo spazio che occupa è suo soltanto. Tutto ciò avviene a livello delle radici grazie alle produzioni di sostanze chimiche o grazie alle connessioni permesse dai funghi.
È vero che gli alberi utilizzano le radici non solo per nutrirsi ed aggrapparsi al suolo?
Un albero è in grado grazie alle sue radici di riconoscere se un albero vicino è della sua stessa specie o di un’altra, può inviare segnali di allarme agli alberi vicini e comprendere se un suo compagno è in difficoltà e ha la necessità di essere aiutato. Queste sono conoscenze ancora in fase di studio ma si stanno scoprendo tante cose sulle piante che prima non ci immaginavamo nemmeno.
Quanto può vivere un albero?
Dipende da moltissimi fattori. Primo tra tutti la specie, perché ogni specie di albero ha una vita media differente da quella di un altra specie. Poi dipende molto anche dalle condizioni in cui vive: se dal punto di vista climatico si trova nel suo habitat ideale o meno, se dal punto di vista microclimatico riesce a convivere bene con umidità e temperature particolari del posto in cui si trova, se incontra ostacoli che lo fanno ammalare o soffrire e così via. Possiamo comunque dire che gli alberi più vecchi ancora in vita nel mondo sono plurimillenari.
Cos’è la Società Italiana di Arboricoltura?
E’ una società onlus che ha come scopo quello di divulgare la cultura dell’albero, spesso purtroppo ignorata. È composta da soci che si aggiornano e si informano sulle norme urbane ed ornamentali legate agli alberi e sui nuovi studi proposti in sede di molti eventi pubblici. Proprio grazie a questi eventi è possibile diffondere il proprio sapere e far capire a tutti che gli alberi sono nostri amici e che è giusto trattarli bene soprattutto in città dove la convivenza con l’uomo non sempre è semplice.
Come possiamo avvicinare i nostri bambini al magico mondo degli alberi?
Innanzitutto uscire di casa! Ci sono un sacco di begli alberi fuori nei nostri giardini e nei nostri parchi pubblici. Più sono grandi e particolari e più sono affascinanti, ed in ambiente non urbano il fascino aumenta. Nei boschi e nelle foreste, dove certamente il clima è misterioso, si dà la possibilità di immergere i bambini in un ambiente ricco di aria pulita e piccole scoperte, ogni volta nuove. Consiglio quindi di trovare un posto che piaccia a tutta la famiglia e passeggiare lasciandosi trasportare dalle immagini, dai suoni e dagli odori di ciò che ci circonda.
Quali luoghi del nostro territorio possiamo visitare per scoprire la meravigliosa e variopinta moltitudine delle specie arboree?
Sicuramente grande interesse riveste l’arboreto sperimentale di Vallombrosa, a Reggello in provincia di Firenze. È un bosco di proprietà del corpo forestale dello stato completamente ricostruito dall’uomo con una grande moltitudine di specie arboree, tra cui i più alti abeti di Douglas d’Italia che arrivano a 60 metri d’altezza ed oltre. Un altro luogo carico di simboli e storia è la foresta della Verna, nei boschi del Casentino non lontani dall’eremo di Camaldoli. Vi si possono fare passeggiate accarezzando grandi faggi e abeti monumentali. Anche il bosco di Sammezzano è un luogo imperdibile se si vogliono ammirare splendidi esemplari di sequoie e lecci.