La Fondazione per le Arti Contemporanee vuole individuare il successore del direttore Fabio Cavallucci con una call internazionale e chiede all’attuale direttore, il cui mandato terminerà il prossimo mese di marzo, di restare ancora un po’.
“Nel corso dell’odierna riunione – si legge infatti nella nota inviata ai giornali – il Consiglio di Amministrazione della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana ha deciso all’unanimità di chiedere a Fabio Cavallucci, attuale Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, la disponibilità a proseguire nel suo incarico fino al 31 dicembre 2017”.
“Al contempo il CdA – prosegue la nota – una volta completato l’assetto di governance della Fondazione con l’ingresso dei due consiglieri nominati dalla Regione Toscana, ha stabilito, quale criterio di selezione del futuro Direttore del Centro Pecci, lo strumento della call internazionale”.
Una scelta, quella della call internazionale, su cui è tornato l’assessore alla cultura di Prato Simone Mangani.
“In merito alla nuova direzione, in vista della imminente scadenza contrattuale dell’attuale Direttore, la scelta della Fondazione è stata coraggiosa – scrive l’assessore sul proprio profilo Facebook – il Pecci è il primo museo pensato e progettato in Italia per l’arte contemporanea ed è fondato su un patrimonio imponente (collezione e CID), il Pecci avrebbe quindi l’autorevolezza per scegliere un direttore o una direttrice con una chiamata diretta e non con una call”.
“Invece, il Cda della Fondazione – sentiti i soci e i sostenitori – ha preferito dare un altro segnale del cambiamento – si legge ancora – una call internazionale e una proroga proposta al Direttore uscente, proroga che ci auguriamo si concretizzi al più presto.
Buonissimo il lavoro del Cda per aver deciso la procedura in tempi rapidi. Un ringraziamento ai componenti nominati dal Sindaco – ovvero Fabio Donato, Edoardo Donatini, Fabio Gori e la Presidente Irene Sanesi – ma anche a Luciana Schinco e Silvia Cangioli”.
“Una scelta unanime fatta con l’evidente, apprezzabile, intenzione di garantire non solo la continuità della programmazione (il cui prossimo passo vedremo ad aprile) ma anche un passaggio di consegne tra direzione uscente e direzione entrante – ha concluso – che è niente di diverso da una buona, ottima prassi”.