Quattro giovani artisti chiamati a confrontarsi con l’idea della fine del mondo attraverso il linguaggio della performance: la caduta come risposta alla vertigine, il tempo dell’uomo contrapposto a quello della storia,lo spazio che abitiamo come rifugio e protezione, il peso del corpo e la sua liberazione.In programma al centro Pecci sabato 11 febbraio dalle 17.30.
“This is the end” è composta da:
Non tutta la polvere cade sul mondo, esibizione di Gaetano Coluccia che interpreta la fine del mondo come idea del vuoto e della vertigine, grazie ad un esercizio di controllo e fiducia sia del corpo che dello spazio.
#Baciami, esibizione di Stefano Giuri che associa l’idea della fine del mondo al tempo dell’uomo e alle diverse modalità in cui si inseriscono i fatti nella storia, proponendo lo stesso percorso che suggerisce la mostra.
Tanto più spettacolare ed imponente sarà la costruzione di un edificio, tanto più impressionante e chiassosa sarà la sua distruzione, esibizione di Gaetano Consulo che, con materiali di scarto, costruirà una specie di capanna-habitat che ricorda le baracche dei rifugiati.
Ed infine in Nudo di Daniela Pitré che interpreta la fine del mondo con la perdita di peso e di materialità. L’esibizione tratta la nudità progressiva dell’artista, simbolo di una rinascita e modo di interagire con la realtà.
Le azioni si articoleranno all’interno dello spazio espositivo in una successione che porterà il pubblico ad imbattersi ora in gesti spontanei e simbolici ora in “atti eroici” e costruzioni senza tempo”.