“Dove si mangia stasera?”: quante volte coi vostri amici, o con il vostro ragazzo vi sarete posti questa domanda. “Dove si mangia stasera?” è una nuova rubrica del fine settimana di Pratosfera: non è una guida, non sono recensioni, sono consigli. Cosa aspettarsi – secondo la nostra personale esperienza – andando a mangiare, ogni volta in un posto diverso della città di Prato (e non solo, magari).
“Dove si mangia stasera?”: è la nota vocale o il messaggio che ti manda il giorno dopo l’amico, per raccontarti come si è trovato la sera in quel ristorante, o in quell’altro pub. Ci tengo a specificare – a dover di cronaca – che i racconti che pubblichiamo all’interno di questa rubrica non sono retribuiti e che, nessuna cena, pranzo, spuntini, sono stati offerti a chi sta scrivendo. La scelta dei posti, inoltre, è del tutto casuale, a seconda di cosa è stato risposto alla domanda “dove si mangia stasera?” tra il gruppo di amici del sottoscritto.
Iniziamo con La Birreria di Prato, in piazza Mercatale 43 – forse qualcuno si ricorda “dove fu” il Malastrana -, un ristorante/pizzeria/birreria. Ecco, lo dico subito: anche se si chiama “Birreria di Prato”, l’ingresso non è riservato esclusivamene agli amanti della birra, si possono bere tante altre cose, ma soprattutto si può mangiare. Ma questo lo vediamo più avanti
Entrando, la prima cosa che si nota è il grande bancone al quale sono attaccate in due parti circa dodici spine di birra: il legno è l’elemento predominante, come vuole la tradizione dei pub.
Tutte – ne sono quasi certo, ma non sicuro – birre artigianali: straniere ma soprattutto italiane. Buone, per tutti i gusti, di tutti i tipi e a un prezzo più che abbordabile – un boccale medio costa 5 euro -. Cambiano durante il periodo dell’anno a seconda della stagione: sicuramente bisogna provare quelle targate a marchio “NEU alt Brewing Firm”, il brand col quale il locale firma le proprie birre, realizzate in collaborazione col Badalà di Oste. Nomi strani – come la “Zona Cesarini” – che incuriosiscono sicuramente. Birre 100% pratesi, insomma.
Stiamo parlando di un luogo che sicuramente già conosciuto dagli amanti della birra, ma che potrebbe essere una bella sorpresa per i curiosi. C’è la possibilità di bere pure del vino o dell’acqua, sia chiaro.
Ci sono tavoli da due, grandi per cene tra amici, distribuiti in due sale, la principale e una secondaria in fondo. Col tempo bello e il clima favorevole c’è la possibilità di stare pure davanti all’aperto.
A sedere si ordina prima da bere. La mia preferita è la Speziator, una bionda doppio malto un po’ ignorante, ma che ci sta per gli amanti delle birre amare.
Il menù offre taglieri, hamburger, wurstel, pizze, stuzzichini da pub e dolci. Poca scelta, ma non si tratta di un difetto: meglio avere poche cose buone tra cui scegliere, che un menù chilometrico dentro al quale perdersi.
Sapori particolari, dai più tradizionali ai più esterofili – tipo la marmellata di mirtilli dentro all’hamburger – abbinamenti che convincono, come la pizza cipolla provola e praga. Carne degli hamburger ottima, pizze rettangolari (quasi più comode da tagliare e mangiare) di dimensioni normali o con impasto doppio.
Per quanto riguarda gli stuzzichini c’è da aprire un capitolo, perché “si fa presto a dire stuzzichini”: provate ad assaggiare le chips della Birreria di Prato nell’attesa del vostro piatto, abbinate alla maionese artigianale e poi “mi rammenterete“, come diceva la mia nonna. Oppure le crocchette di patate sono fatte a mano, non surgelate, come le verdure fritte. Un dettaglio non da poco, a cui io faccio caso, insomma.
Trai dolci mi dicono alcuni amici – perché non l’ho assaggiato, personalmente – che il tortino di cioccolato dal cuore tenero sia la fine del mondo.
Non ho mai visto fare un cocktail – ma può darsi ci sia la possibilità di averli -, ma per il dopocena (oltre alla birra) c’è una vasta gamma di distillati, whisky tra cui scegliere. Si cena (se non siete dei gran bevitori) anche con meno di 20 euro.