Non ci sarà una seconda edizione della “Festa delle luci“, la manifestazione che così tante persone aveva attirato a Chinatown lo scorso mese di febbraio in occasione del capodanno cinese. Lo scrivono Tirreno e Notizie di Prato.
La motivazione ufficiale assomiglia a un ricatto mal congegnato ai danni della comunità cinese: a Chinatown è infatti appena partita la raccolta porta a porta dei rifiuti. “La sfida è il porta a porta – spiega a Ndp l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi – se la comunità cinese saprà vincerla allora la Festa delle luci potrà essere centrale nella programmazione degli eventi della città”.
Quindi niente festa finché non dimostrate di sapervi adattare alle nostre regole. Un’affermazione al vago sapor di “non sono razzista ma…” che nei tempi mediatici rozzi e umorali che viviamo ogni giorno potrebbe suonare come una riscossa nei confronti di una comunità che di certo delle regole se ne frega, ma che di fatto dice un’altra cosa, ovvero quanto la politica cittadina sia traballante in quanto a idee per uno sviluppo locale che comprenda etnie diverse dalla propria.
Basta guardare l’approccio alla vicenda. Da una parte si considera il successo della festa delle luci come un regalo per la sola comunità cinese e non, come invece è stata, per la città intera e per tutte quelle persone che anche da lontano sono arrivate a Prato per assistere a una manifestazione inedita. E quindi, come reazione, si arriva ad abolirla del tutto adeguandosi alle richieste, invece magari di utilizzarla in modo più proficuo così come era stata congegnata. Dall’altro, soprattutto per altri quartieri, si invita continuamente la popolazione sparando nel megafono il seguente messaggio: un luogo lo si cambia e lo si riqualifica frequentandolo, partecipando agli eventi, in poche parole vivendolo.
Insomma, la confusione è massima sotto il cielo di Prato. Esagerando con la fantasia sarebbe interessante vedere cosa succederebbe se un organo superiore arrivasse a imporre a un Comune l’abolizione di una manifestazione, prendiamo per esempio il Settembre, finchè il luogo in cui viene organizzato, diciamo quindi il centro storico, non risulti davvero ripulito da spacciatori e delinquenti.
La festa delle luci forse tornerà nel 2018, se la comunità cinese avrà fatto la brava e il Comune avrà trovato i fondi per finanziarne l’allestimento, visto che lo scorso anno venne organizzata dallo spazio Compost con il contributo, non assegnato quest’anno dalla Regione, di 35mila euro. Confermato invece il corteo del Dragone per il capodanno cinese, diventato ormai, quello sì, una tradizione pratese.