Venerdì 16 Dicembre – Il nostro Enzo,ricordando Jannacci con Moni Ovadia (Teatro Puccini)
Viviamo un periodo di forte instabilità. Politica, ideologica, sociale, calcistica. Un primo ministro che sembra un professore di educazione tecnica delle medie, sindaci e giunte che si insediano e saltano o stanno per saltare come se fossero allenatori del Palermo Calcio. I social impazziscono a caso, che sembrano sane e lontane le tematiche delle scie chimiche. Il Milan ai cinesi, un giorno si e l’altro no.
In tutto questo delirio abbiamo almeno qualcosa di stabile, una nuova dottrina sociale, che scavalca tutti e ci prende per mano. Il “dandinismo”. Il suo profeta, il cui fascino mistico si racchiude nel copricapo che ai peggiori fa pensare alle presine per le pentole fatte a mano dalla nonna anni fa è di scena questa sera al Teatro Puccini. Moni Ovadia, artista apprezzato del terzo canale e non solo, questa sera ripercorrà il grande Jannacci. Il medico milanese, artista umile ed ironico sarà riletto appunto dal teatrante bulgaro in una chiave che francamente temiamo, per usare un eufemismo, leggermente stramba.
Ovadia in ogni caso è un must. Noi ce lo aspettiamo,se tutto va bene, nel prossimo duetto di Rovazzi. Proprio perché oramai tutto è crollato, qua tocca prendere bene le misure: le professoresse di lettere dei licei prima o poi andranno in pensione e Tsipras raggiungerà Zapatero probabilmente alle Canarie (si vociferà di un reality dal titolo “LEFT” dove l’ospite d’eccezione sarebbe il brasiliano Lula). Insomma, celebriamo prima che scompaia tutto.
Vi raccomandiamo la partecipazione, soprattutto se volete redimere il vostro ultimo voto al referendum: almeno in quel teatro, ammesso che voi possiate entrarci in quanto laureati in materie umanistiche, tutto vi sembrerà tornare al 1999 (fuga dall’Italia).
Sabato 17 Dicembre – Zen Circus – Auditorium Flog
Il circo Zen fa nuovamente sosta a Firenze. Ne abbiamo parlato molte altre volte, visto che i ragazzi (non più tali) toscani più volte hanno battuto i palchi del capoluogo di regione.
Il concerto è realmente perfetto per questa serata: a Firenze ancora non è Natale conclamato, i fuorisede sono ancora fuori sede e peraltro mangiano poco visto che le scorte dei “pacchi” che le famiglie mandano costantemente sono ad esaurimento. I fiorentini sono sicuramente tutti impegnati nel classico rito delle cene, una roulette che parte sin da fine novembre ed a cui nessuno sa tirarsi indietro. Insomma, la Flog, a differenza dei supermercati, questa sera sarà vivibilissima, per un concerto a cui noi vi consigliamo la partecipazione.
Perché questa band ci piace. Perché gira come ti rigira, i pezzi se li scrive e se li suona, con una modestia ed uno spirito che in pochi hanno in questo momento.
In uno scenario musicale in cui COSMO fa i numeri, e buoni, noi vi caldeggiamo questa serata. Il Circo Zen è da tanto in giro, ed anche se ci saranno più birre per terra al Poggetto che durante la finale di Coppa Italia di due anni fa a Roma, un saltino fatecelo. Facendo finta di avere, al solito, dieci anni in meno.
Sabato 17 Dicembre – Renato Zero (Mandela Forum)
Siamo onesti, non ce l’abbiamo fatta a fare un Zen Circus vs. Renato Zero.
Abbiamo fatto finta che gli eventi si svolgessero in due distinte serate. Perché mettere i sorcini in competizione con i fan dell’ Auditorium Flog sarebbe stata non solo un rischioso volo pindarico (ma questo è il meno), ma soprattutto avremmo avuto paura delle rappresaglie di questi ultimi. Scherzi a parte:
non volete avere dieci anni in meno ma venti in più? Facile. Basta pagare la modica cifra di 50 euro e partecipare all’evento musicale più iconico che la città di Firenze vi riservi. Perché andare a vedere Renato Zero questa sera? Per gli abiti di scena del romano cantautore, un incrocio fra quelli di Don Abbondio e quelli dello sposo di un matrimonio della provincia di Frosinone? Per ascoltare il best of del leader dei sorcini, ovvero un mix fra Frank Sinatra, Freddy Mercury e Ornella Vanoni? No, l’unica ragione che c’è per questa partecipazione è capire chi siano ancora i “sorcini”, ovvero i fan dei fan dei fan di Renato Zero. Una passione che al confronto fa sembrare i contradaioli dell’Oca modesti sportivi. Un mistero che da anni ci corrobora, che ci fa interrogare quando entriamo nei negozi di dischi e vediamo, laccatissimo, il cartonato di Panariello che ci interroga quasi malizioso con l’espressione di chi ti chiede “Che guardi, io sono io e te non sei un cazzo”. Evviva Renatone, evvia i sorcini.