Le Pietre d’inciampo (ted. Stolpersteine) sono una iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’installazione, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare nel selciato stradale delle città dei blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone sul luogo dell’arresto della persona. L’iniziativa è partita a Colonia nel 1995 e ha portato, a inizio 2016, all’installazione di oltre 56.000 “pietre” in vari paesi europei. Le pietre d’inciampo a Prato vogliono ricordare e render omaggio ai più di 130 pratesi che durante lo sciopero generale dei primi di marzo del 1944 furono prelevati dalle fabbriche o dalle strade, arrestati e deportati nei lager nazisti. Tra questi anche l’unico ebreo arrestato a Prato e deportato ad Auschwitz, Mario Belgrado. A Prato le pietre d’inciampo sono 40 e si trovano in diversi luoghi della città: ex-fabbriche Campolmi e Lucchesi, le piazze S.Francesco, delle Carceri, San Marco, Duomo, Porta al Mercatale, al Pino.
Prato: le pietre d’inciampo
Le pietre d'inciampo, la terza galleria di immagini provenienti dal laboratorio "ViAndando", tenutosi sabato scorso a Zappa. Testo Filippo Bardazzi.