Florence Tattoo 2014
Florence Tattoo 2014

Venerdì 18 Novembre – Pooh (Mandela Forum)
poohRoby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli. Potremmo non dire altro relativamente a questo storico evento, che potremo ribattezzare L’UNICA REUNION. Più importante del live a Wembley dei Queen o del Congresso di Possibile del luglio scorso, il live che vede questi musicisti di nuovo insieme a ripercorrere tutta la loro carriera è qualcosa di straordinario. Perché i Pooh non sono semplicemente i musicisti che ricordiamo noi negli anni 80-90, con gli stivali e le maniche delle giacche rimboccate. I Pooh sono la storia della musica italiana, con il loro logo che sembra quello di un centro calzature della provincia di Terni, con le pettinature tipo fotografia di barbiere, con l’eleganza che fa scuola fra le band di cinquantenni, vedi gli Stadio.
Messe in piega e tinte, trucco pesante, virtuosismi e dedizione alle loro produzioni. Non per niente loro sono Cavalieri della Repubblica. Altro che i Baronetti, con quello che sposa l’orientale e sta 15 anni a letto e quell’altro che si mette nel 1980 a cantare “Ebony and Ivory” (due palle dottore due palle). Non regge proprio il paragone, perché siamo sicuri che i Baronetti, si fossero riuniti, non avrebbero avuto il palco con i laser e gli abiti firmati. Sarebbero invecchiati come Achille Occhetto o Erri De Luca. Evviva i Pooh, che da Brennero 66 ad oggi hanno fatto da colonna portante dei suoni del nostro stivale.

Sabato 19 Novembre – The Giornalisti (Auditorium Flog)
thegiornalisti1Ci risulta oramai palese che questa è la settimana tributo delle band dei cinquantenni a Firenze. Come i Muse sono la cover band inglese dei Modà, come Ligabue è il clone del Boss targato Reggio Emilia, i The Giornalisti sono molto più di un semplice tributo agli Stadio. I The Giornalisti sono la reincarnazione postuma degli Stadio con un cantante che è una miscela fra Beppe Grillo del 1981 e in personaggio di un fumetto di Andrea Pazienza.
Son bravi, sono una delle migliori frontiere della musica italiana. Il dramma del nome li caratterizza e li consacra all’interno di un mondo, quello della musica ggiovane italiana che parte da Levante, passa da Dente attraverso Iosonouncane, L’Orso e La Notte. Non solo assurdo, ma lisergico. Lucio Dalla nel 2016 avrebbe battezzato artisticamente con il nome “Pastore del bernese” il suo progetto musicale, perché oramai son tutti progetti. Caterina Caselli sarebbe diventata “Esteta”, ad esempio.
Non è che si stava meglio quando si stava peggio, ma insomma, qualche volta viene da pensarlo.
Vi aspettiamo, il concerto in ogni caso merita.

Domenica 20 Novembre – The Florence Tatoo Convention (Fortezza da Basso)
Tattoo_convention_tatuaggi_aperturaIl presupposto di questa giornata novembrina non è questo, ma il derby fra Empoli e Fiorentina. Detto questo, per quei poveri uomini che non hanno nel sangue il male del calcio, e magari vanno ai concerti di Niccolò Fabi cantando le canzoni del cantautore, c’è “sta roba” della Florence Tatoo Convention. L’esplosione del fenomeno dei tatuaggi è stupefacente quasi come l’avvento dei social network o come la diffusione quei pezzi di plastica denominate Crocks. Improbabile, assurdo, affascinante. Siamo partiti dalla classica rosellina o delfino sulla caviglia per le signorine, siamo passati al tribale sul culo o sul polpaccio (da portarsi oramai scolorito, perché chi se lo fatto adesso ha 45 anni) fino a giungere quasi al capitolo forse ultimo, quello delle scritte. Avambracci ripieni di citazioni, date, nomi, cognomi, codici fiscali che possono essere dei figli, della moglie, della squadra di calcio o proprio del soggetto in questione, che non sa mai che si dimentichi il proprio nome. Mi sa proprio che è rimasto solo lo scrivente a non avere nemmeno un puntino addosso. Quasi quasi domenica può essere un’idea andare alla Fortezza da Basso. Sia mai che torno con la carta d’identità tatuata su una coscia. Ci sta.