“Ci si vede al circolo”, si diceva un tempo. Ed era una frase che faceva capire che c’era un posto oltre il nucleo familiare a cui appartenere, dove sentirsi comunque a casa. Un luogo fatto di volti felici, stanchi, sorridenti, rossi e accalorati per la passione. Un luogo fatto di suoni di tazzine di caffè appoggiate al bancone, di carte che si schiantavano sui tavoli, di voci che si confondevano nell’aria, di idee dette ad alta voce.
“Gobbo a mattoni”, spettacolo di e con Riccardo Goretti per la regia di Massimo Bonechi, racconta l’ultimo giorno di un circolino pratese. A un tavolino, il “Sindachino”, sta aspettando i suoi compagni di sempre. Che non arrivano. Dopo 50 anni esatti d’onorata carriera, stasera il circolino chiude per sempre. Son tutti di là, a festeggiare, a dare l’addio a quelle sale ingiallite dal tempo e dalle sigarette. Il Sindachino non s’arrende. E aspetta. Facendo un solitario. E il sindachino ricorda e racconta tutti questi anni: da quando la direzione del circolo per l’inaugurazione chiamò un giovanissimo Gianni Morandi, alle riunioni, i confronti, le sconfitte della sinistra in tutti questi anni. Racconta un mondo, che, oggi, finisce. Un monologo divertente ma anche toccante per chi ha frequentato almeno una volta questi luoghi.
Goretti e Bonechi continuano a girare i circoli di Prato e non solo per proporre “Gobbo a Mattoni”: sabato 12 novembre alle ore 21 al circolo di Figline di Prato, domenica 13 al Teatro P38 di Carrara e sabato 19 novembre al circolo di Paperino. Un monologo divertente ma anche toccante per chi ha frequentato almeno una volta questi luoghi.
Lo spettacolo “Gobbo a Mattoni” è uno spettacolo creato nell’ambito del Progetto “RitrovArci”, nato dalla volontà di disegnare un percorso storico, di riscoprire e di rivalutare quei centri culturali, ricreativi e di aggregazione che hanno segnato la storia italiana, i Circoli: veri e propri luoghi di ritrovo, di partecipazione democratica, di costruzione del tessuto sociale e culturale del nostro paese.