Un viaggio in Giappone e un scatola di negativi non datati che ritraggono Ikebana, le composizioni vegetali giapponesi. E’ lo spunto che ha portato l’artista fiorentina Martina Dell Valle al Wabi-Sabi, “la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute” (Leonard Koren) – si legge nella presentazione – un concetto che è parte integrante della cultura giapponese e che viene celebrata in una serie composta da dittici in bianco e nero e fotografie a colori di grande formato”.
Wabi-Sabi è una mostra che sarà inaugurata venerdì 30 settembre (18,30) nella sede di DryPhoto Arte Contemporanea (via delle Segherie 33). Sarà visitabile fino al 15 novembre da mercoledì a venerdì dalle ore 17 alle ore 20, altri orari su appuntamento. Apertura straordinaria il 15 ottobre per la “Giornata del Contemporaneo”, dalle ore 17 alle ore 22 con aperitivo alle ore 19,30.
Dal primo nucleo di immagini, scaturisce un’ulteriore riflessione sul paesaggio, che indaga le tracce e le possibilità dell’intervento umano sulla natura, i tentativi di piegare le forme naturali, di ridurle da complesse a schematiche, cercando di regolare l’imprevedibile.
“In Wabi-Sabi, Martina della Valle si concentra sulla traccia – si legge ancora nella presentazione – si confronta con la memoria, sviluppa un’estetica e uno sguardo fortemente personali. E unisce alla “osservazione” dei luoghi l’indagine della relazione tra l’uomo e il territorio che abita, in un approccio concettuale che rimanda a quell’importante stagione della fotografia italiana oggi conosciuta come “scuola italiana di paesaggio” e all’interno della quale è nata l’esperienza di Dryphoto arte contemporanea. La contaminazione della fotografia con l’arte dell’ikebana e l’inclusione del pubblico attraverso lo strumento del workshop hanno permesso un’indagine del paesaggio multidisciplinare, condivisa e in grado di aprire inattesi percorsi di pensiero”.