Corpi nudi e piazza del Duomo, le Carceri, la biblioteca Lazzerini. Piazza del Comune, San Marco e il vapore del Mediterraneo pieno di barconi. E poi letti disfatti e scrittura, composizione e musica, numeri e ripetizioni di numeri. Vittime che raccontano il proprio carnefice, una donna dalla pelle d’oro, sospensioni nel vuoto e cerchi, fotogrammi sfuocati e un’indagine senza apparente soluzione. Maschere animali e verginità, unicorni e nuove miscele drammaturgiche. Ecco la nuova edizione di Contemporanea Festival. Info e prezzo biglietti: contemporanea festival
SCENA CONTEMPORANEA
23 settembre – ore 20 – Piazza Duomo
Boris Charmatz (F)
Danse de nuit
Un luogo all’aperto, 6 danzatori, un allestimento minimale. Un sistema sonoro fatto in casa, proiettori laser manipolabili, probabilmente fari di automobile. Quaglie arrosto. Zucchero filato nero. E soprattutto, una danza pazzesca di corpi che si toccano senza ritegno. Una sorta di danza estrema per un pubblico anticonformista. In collaborazione col network Finestate Festival – progetto speciale in prima nazionale
23 settembre – ore 21,30 – Fabbricone
Ivana Muller (F)
Edges
Edges è una performance di gruppo che esplora le nozioni di “marginale” e “centrale”, “visibile” e “invisibile” e attraverso questo processo accresce la riflessione sull’idea di “prospettiva” e “punto di vista”. Edges propone un viaggio attraverso un paesaggio fatto di immagini, storie e suoni che continuano a dare potere allo sguardo degli spettatori, creando una cornice per immaginare il visibile e ascoltare l’invisibile.
23 settembre – ore 23 – +28+29 settembre – ore 22,30 – Fabbrichino
Compagnia TPO
Landskin
Land Art elettronica. Nell’area Fabbricone dove lo spazio esterno è stato riconvertito in giardino industriale, il Teatro Metastasio e la Compagnia TPO propongono una opera teatrale breve, da prima serata, una performance di 25 minuti intensa e conturbante che rivisita il rapporto sensoriale con le piante e la terra in chiave high-tech.
24+25 settembre – ore 19 – Istituto culturale Lazzerini
Francesca Grilli
The Forgetting of air
The Forgetting of Air è una performance che indaga l’abilità di vedere nell’oscurità ciò che, come le lucciole di Pasolini, appare nonostante tutto. Partendo da una ricerca sulle figure ai margini della società, il lavoro è una riflessione sui processi di migrazione contemporanei. I performer, che hanno lasciato il loro paese, a volte rischiando la vita in mare, condividono con il pubblico il respiro come flusso di significato, la prossimità e la distanza in uno spazio carico del vapore delle acque del Mediterraneo.
24 settembre – ore 20 – Teatro Metastasio
Milo Rau / IIPM / Campo (CH)
Five Easy Pieces
Come possono dei bambini mettere in scena la vita e le azioni dell’assassino di bambini Marc Dutroux? E’ possible mettere in scena la vita dell’assassino di bambini con i bambini? Insieme a CAMPO centro delle arti di Ghent, Milo Rau, ha fondato un ambizioso progetto che coinvolge bambini e adolescenti tra gli 8 e i 13 anni. Five Easy Pieces indaga i limiti di cosa i bambini sanno, sentono e fanno.
24 settembre h 22:00 | Spazio K
Marco D’Agostin / Chiara Bersani
Prove aperte per la cerimonia di apertura di Everything is ok
In occasione di Contemporanea 2016, Marco D’Agostin e Chiara Bersani presentano un evento inedito, le Prove Aperte per la Cerimonia d’Apertura di Everything is ok. Prima tappa di un percorso di ricerca sulle Olimpiadi che condurrà alla produzione del loro nuovo spettacolo che debutterà nella primavera del 2017, le Prove Aperte si interrogano sulla creazione dell’aspettativa, sulla mobilitazione dei corpi, sull’apparizione della star.
a seguire
Marco D’Agostin
Everything is ok
Da una parte il performer, che attraversa una catena ininterrotta di movimenti, segni, posture e dinamiche che richiamano il vasto territorio dell’intrattenimento, attraversato anarchicamente dalle sue origini ad oggi; dall’altra il pubblico, sottoposto a un bombardamento d’immagini che ne vuole testare il limite di sazietà, il personale ma inevitabile tracollo, il momento in cui si renderà necessaria la resa, in cui lo sguardo si stancherà di guardare. Cosa ci resta da guardare, ora, tutti assieme?
25 settembre – ore 20,30 – Fabbricone
Yasmine Hugonnet (CH)
La ronde / Quator
Una danza tonda con quattro corpi. Una danza tonda con visi, spalle e movimenti che girano su se stessi come una linea del tempo su un vaso. Una danza tonda è lo spazio che serve al tempo per trasformare un danzatore in quello seguente. Ognuno si dispiega nel prossimo seguendo una danza condivisa attorno a un vuoto di memoria.
25 settembre – ore 22 – Spazio K
Radouan Mriziga (MA)
55
55, ovvero 55 minuti di una performance architettonica basata sul numero 5 e misurata sulla scala del corpo del danzatore. 55 è un perfetto esempio di come questo danzatore coreografo marocchino, formatosi a P.A.R.T.S., abbia trasformato le sue ibride influenze in un vocabolario di danza unico e personale, tra sobrietà e sensualità, concettualizzazione e fisicità, struttura e sentimento.
27, 28, 29, 30 settembre – ore 20 – Teatro Magnolfi
Claudio Morganti
Four Little Packages
Dialogo didascalico
Avventore
Barista
A (entra nel bar) Scusi, che cosa mi rappresenta il cartello appeso fuori?
B Quale? “Panino+sambuca+frappé+cioccolatino 5 euro”?
A Si
B Che per 5 euro lei può avere un panino, una sambuca, un frappé e un cioccolatino.
A Ma che ci azzecca una cosa con l’altra?
B Non so, faccia lei.
A Grazie, non mi interessa, troppo autoreferenziale. (esce)
Lo schema che segue si ripeterà per ognuna delle quattro serate:
Concept prog-music + Lecture attempt + Host counseling + Touch-and-go reading. Prima serata: Area + Improvvisazione + Woyzech (prima parte) + Massimiliano Civica. Seconda serata:
Osanna + Territorio + Woyzech (seconda parte) + Piergiorgio Giacchè. Terza serata: Garybaldi + Morte + Woyzech (terza parte) + Enrico Piergiacomi. Quarta serata: B M S + Spettatore + Woyzech (quarta parte) + Attilio Scarpellini.
27 settembre – ore 21 – Teatro Magnolfi
Tindaro Granata
Io Mostro – esperimenti sociali in archivio
Io Mostro è la messa in scena di una delle tante degenerazioni che la nostra personalità può sviluppare. Cosa accadrebbe se la parte peggiore di noi diventasse un personaggio? Che cosa chiederebbe questo personaggio? Forse per sentirsi “forti”: “mi sentivo forte perché ero forte” (cit. Olindo e Rosa)
27 settembre – ore 21,30 – Teatro Magnolfi
Ilaria Drago
Transhumance – Elogio a perdere
Mare. In fondo laggiù, lontano che quasi non lo vedo, riverbero appena di sangue e respiri, c’è qualcuno. E qualcuno chiama. Come fosse me, lasciato piccolo sul fondo delle paure o al centro di ogni speranza. Ho sogni, mani che tengono forte la presa della vita e stringo il mio essere qui la più bella cosa che c’è! Laggiù in fondo un corpo tradito, corroso dalla salsedine fino alla tristezza dell’anonimato.
28 settembre – ore 21 – Teatro Magnolfi
Compagnia Astorritintinelli
Folliar
Platone diceva che il potere dell’arte sull’animo umano era così grande che la poesia avrebbe potuto da sola distruggere il fondamento stesso della sua città e tanto più a malincuore riteneva che andasse bandita. Oggi è stata accolta ma non esercita più lo stesso influsso. Il destino dell’arte è ancora quello di cambiare la vita ? Non dovrebbe far rimpiangere una bellezza perduta da poterla poi rivendicare nella vita di tutti i giorni?
Siamo una coppia felina, abbiamo la follia dei bambini, siamo re e buffoni perduti tra la camera da letto e le bianche scogliere di dover, esuli in un regno di trafitture di tenerezza e prigioni del cuore. Vietato ai minori.
28 settembre – ore 21,30 – Teatro Magnolfi
Licia Lanera
Soffro d’insonnia (riflessioni notturne su fiabe conosciute)
Arriva un tempo che è quello della notte. E arriva tutti i giorni. Arriva un tempo che è pericoloso per chi non dorme, perché i pensieri si affastellano e strane creature ti vengono a trovare. Certe volte sono pensieri felici, ambizioni, aspettative, altre volte sono paure e orrori. Arriva un tempo in cui dal tuo letto escono draghi e sirene, vecchie dal naso adunco e giovani spose, principi azzurri e maghi, gatti parlanti e serpi mozzate.
29, 30 settembre, 1, 2 ottobre h 17.00 | Teatro Metastasio
Katia Giuliani
by NN
L’antica funzione terapeutica della scrittura e la sottile membrana che separa la verità dalla bugia. Il raro privilegio della privacy e dell’anonimato. Qui si è invitati a far prevalere l’essere dall’apparire, l’identità piuttosto che la visibilità, qualunque essa sia. Dar voce a confessioni, menzogne o banalità, in segreto e in completa anonimia,scardinando ogni confine tra pubblico e privato.
29+30 settembre e 1 ottobre – ore 19 – Scuola di musica G. Verdi
Alex Cecchetti (F)
Taman Shud
Sono morto. Il mio corpo è stato ritrovato da qualche parte tra Los Angeles e Varsavia, smembrato. Omicidio, incidente, suicidio, gli investigatori non hanno trovato nulla di rivelante, la mia identità resta ancora sconosciuta e anche io non ricordo più granché. Ecco perché ho deciso d’indagare sulla mia propria morte da me stesso. Unico indizio, in una tasca segreta cucita nei pantaloni, ho ritrovato un fragile pezzo di carta strappato dalle pagine di non so più quale libro. Scritte su quel biglietto due sole parole, Tamam Shud, che in antico persiano recitano: questa è la fine.
29 settembre dalle ore 17 – Piazza del Comune
30 settembre dalle ore 17 – Castello dell’Imperatore
1 ottobre dalle ore 17 – Piazza del Duomo
2 ottobre dalle ore 17 – Piazza San Marco
Fernando Rubio (RA)
Todo lo que està a mi lado
Lo spettacolo, messo in scena in diversi spazi nelle città di tutto il mondo prevede 7 letti, in ciascuno dei quali stanno un’attrice e uno spettatore. La performance dura 10 minuti e si svolge in estrema intimità, nel silenzio di un parco, in spazi neutrali o nel centro storico, in luoghi determinati dalla loro storicità. La performance prende spunto dai limiti, per condurre alla riflessione sull’esperienza, in tutte le possibilità di questi: estetiche, concettuali, urbane e relazionali, che si irradiano da un momento indimenticabile fra sconosciuti. Un letto. Un’attrice. Uno spettatore. Tutto ciò che mi sta intorno.
29 settembre – ore 21 – Teatro Magnolfi
Roberto Latini
Metamorfosi
Scatola Nera
Nell’ultimo anno abbiamo avviato un percorso intitolato Metamorfosi – di forme mutate in corpi nuovi. Ho stabilito un punto di partenza, non cronologico, non drammaturgico, non contenutistico, ma ho scelto di lavorare su quanto mi attrae, sull’attrazione, quindi, non sull’astrazione. “Drammaturgie mobili” all’interno di un programma in divenire a cui non vogliamo opporre resistenze e limiti e che ci porta a costruire eventi unici e irripetibili. Stavolta proviamo a misurarci col deja-vu del nostro spazio della memoria. Contrastiamo le dinamiche del nostro stesso produrre e tentiamo un’alterazione ulteriore con titolo Scatola Nera. Metamorfizziamo scene e grammatiche che ci hanno già portato di fronte al pubblico e proviamo a incontrare nuove possibilità.
30 settembre – ore 21 – Teatro Magnolfi
Elisa Pol
SPACE²
Voglio dedicare questo studio a Francesca Woodman e alla sua opera Space². Questo gruppo di immagini sono, come lei le definiva, “la storia di qualcuno che esplora un’idea”. Un pannello bianco, l’informe, un dietro le quinte. Pennarello indelebile: sta correggendo o giocando? Lei è un fantasma e il suo fantasma definisce e dà sostanza a degli spazi immaginari. Il suo corpo non esegue è esso stesso che diventa un avvenimento e come tale produce presenza.
30 settembre – ore 21,30 – Biblioteca Lazzerini
Kinkaleri / Jacopo Benassi
No Title Yet
ll nuovo progetto di Kinkaleri in collaborazione con il fotografo Jacopo Benassi, indaga la dinamica dell’immagine usando la performance come elemento di condivisione di spazi. Un movimento circolare dove pubblico e performer dialogano sullo stesso piano, sotto gli occhi del flash fotografico come punteggiatura visiva di azioni condivise. In bianco e nero. La proiezione diventa un affresco fotografico simultaneo di ciò che accade. Poi entra in scena la mente e chiede: che succede?
1 ottobre – ore 20,30 – Fabbricone
Gaelle Bourges (F)
A mon seul désir
Essere una “vergine” nella cultura europea (e non solo) è una caratteristica esclusivamente femminile, risalente dalla Vergine Maria; o meglio: la verginità delle donne è sempre stata maggiormente considerata rispetto a quella degli uomini. È evidente che nei secoli l’immaginario ha sempre condizionato la nostra immaginazione con la deflorazione delle donne o, al contrario, con l’assenza di deflorazione (l’infinita catena di Maria).
E dal momento che le nostre rappresentazioni sono state a lungo intrecciate con ciò, abbiamo deciso di allentare l’ordito e la trama di una famosa serie di arazzi, conosciuta come La dama e l’unicorno, realizzata alla fine del quindicesimo secolo e ora esibita nel museo del Medioevo a Parigi. Attraverso i suoi sei singoli pannelli, l’arazzo mostra una giovane donna riccamente abbigliata, indaffarata in varie azioni, e un tranquillo e vigile unicorno accanto a lei. Però l’unicorno è un simbolo di castità e non può restare pacifico senza che la giovane donna cui sta dietro sia casta, infatti. Il corno dell’unicorno è anche “una sorta di chiaro complesso fallico”, come Salvador Dalì ironicamente diceva, un ovvio segno erotico. Dunque qual è l’oggetto del desiderio qui? La verginità o la vergine? Entrambi? E poi, la coppia giovane donna /unicorno rappresenta la castità o piuttosto un’allegoria del desiderio carnale, tanto più incontenibile quanto lo (storico) desiderio di aprire una terra vergine?
1 ottobre – ore 18 – Biblioteca Lazzerini
Giorgia Nardin
Celebration
Celebration è una performance di durata ideata per gallerie e spazi museali. La performance è un momento in cui Olivia definisce il suo terreno, modificandone le superfici, riempiendole costantemente di materiale visivo di cui vuole circondarsi. Decide di esporsi di fronte ad un pubblico, nel suo habitat. Il pubblico è invitato a partecipare alla Celebrazione.
1 ottobre – ore 22 – Spazio K
Annamaria Ajmone
Tiny
“In Tiny esploro il mio corpo come un archivio popolato da memorie personali e culturali, fantasie, forze invisibili, echi lontani, suoni, odori, immagini. Individuo e seleziono tracce di me, attraverso le quali viene vissuto e costruito lo spazio da abitare. Il processo di metamorfosi interiore si confonde con quello esteriore, contamina lo spazio in un continuo gioco di risonanza”.
2 ottobre – ore 22 – Biblioteca Lazzerini
Horman Poster (E)
LA LEÇON
La Leçon è il risultato del tentativo di un incontro e conversazione di due persone provenienti da culture che sembrano lontane e distanti. Attraverso lo scambio di parole e movimenti, le loro storie e corpi si trasformano, per diventare qualcos’altro. Il teatro non è forse nient’altro che l’arte del travestimento? O come scrisse W. Benjamin, un compulsivo esercizio per diventare qualcun altro? Pittura mimetica, forse.
2 ottobre h 16.00 e h18.00 | Piazza Santa Maria delle Carceri
Chloé MOglia (F)
Horizon
Una pausa a mezz’aria per contemplare la gravità e l’infinita variazione di quello che chiamiano – a volte troppo avventatamente – il vuoto. Essere sospesi implica concentrazione. L’acutezza pervade i sensi. Il tempo sembra sospeso appena lasciamo andare le impressioni del passato e proiezioni sul futuro e ci focalizziamo sull’ infinito sviluppo del presente. Con sospensione, cerco di sentire la mutevole densità dell’aria e con questo condividere momenti di intensità, io chiedo poeticamente il peso delle particelle.
2 ottobre – ore 20,30 – Fabbricone
Maciej Kuźmiński (PL)
Room 40
Scene apparentemente separate sono in realtà connesse, portando lo spettatore in un viaggio dal totale coinvolgimento all’auto- consapevolezza, da una piccola danza di spasmi muscolari a movimenti virtuosi, movimento guidato dall’intenzione. Usando lo stato di stanchezza Maciej Kuźmiński mette in mostra il virtuosismo dei ballerini, e guarda con un occhio alla tradizioni, indebolendo le convenzioni teatrali stabilite. In equilibrio tra forme, la performance è sia provocatoria che di movimento.