Non si conoscono le tempistiche, ma il progetto è chiaro, dice il Tirreno: ogni piazza di Prato (ma anche in alcune strade in Chinatown) avrà un’opera d’arte contemporanea. Tutte installazioni che ruoteranno attorno al nuovo Pecci, cuore dell’arte contemporanea del centro Italia, che verrà riaperto il prossimo 16 ottobre.
A raccontare l’idea a cui stanno lavorando l’assessore Valerio Barberis assieme al centro Pecci :”Tutte le opere d’arte contemporanea già esistenti sul nostro territorio andranno in rete- ha spiegato Barberis al Tirreno – a cui verranno via via aggiunte le altre installazioni, a costi minimi grazie a donazioni e comodati con gli artisti, lusingati di fare parte del primo circuito toscano di arte contemporanea”.
Una delle prime sarà il “Dirigibile – fontana” di Marco Bagnoli che troverà casa nella nuova Piazza Ciardi da ottobre. La mezzaluna di Mauro Staccioli sarà invece spostata sulla rotonda davanti alla questura. Incerta invece la collocazione della colonna spezzata dei Poirier, che potrebbe essere posata lungo la Declassata, davanti all’Art Hotel.
Saranno una ventina le opere di arte contemporanea che comporranno il “percorso”, comprendendo quelle che già sono presenti – dal celebre “buco” di Moore in piazza San Marco, all’opera monumentale di Barbara Kruger in Lazzerini, il Lipchitz in piazza del Comune e la grande ruota di Ben Jacober appoggiata sulle mura medioevali in via Pomeria – e andandone ad aggiungere di nuove: “sicuramente in piazza San Domenico, piazza san Francesco, e piazza Mercatale – racconta Barberis al Tirreno – mentre per piazza delle Carceri sarà molto difficile trovare un “capolavoro” all’altezza”. Non solo piazze però: L’Occhio di marmo dei Poirier potrebbe accogliere gli spettatori davanti al teatro Metastasio oppure in Chinatown saranno realizzate altre installazioni come murales e lavori tipici di “street art”, naturalmente anche con artisti cinesi.