Si chiude venerdì 9 settembre all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze il trionfale tour estivo dei Cani (ore 21,30 – biglietto posto unico 15 euro- prevendite BoxOl www.boxol.it; tel. 055 210804) – Ticket One www.ticketone.it tel. 892 101 – info tel. 055.218647 – www.lndf.it – www.dnaconcerti.com), spettacolo rinnovato nella forma e nella scaletta che segue gli affollatissimi live indoor dello scorso inverno.

Per la band-non-band capitanata da Niccolò Contessa un’ascesa che sembra non finire mai, giusto per citare uno dei singoli estratti da “Aurora” che ha spopolato in rete come in radio.

Uscito lo scorso gennaio, il nuovo album ha imposto I Cani tra i più eclettici e incisivi della nuova generazione, uno dei pochi capaci di guardare al di là dei generi e delle mode.
Copertine, interviste, recensioni al miele, sembra di essere tornati a quel “Sorprendente album d’esordio…” di qualche anno fa. Ma da allora, tutto è cambiato. Meno rock, più pop. Meno strumenti, più elettronica. “Aurora” spiazza forse i fan della prima ora per abbracciare un pubblico più vasto.

Sin dai brani che ne hanno anticipato l’uscita – “Baby Soldato” e “Il posto più freddo”, è stato chiaro come “Aurora” fosse qualcosa di completamente diverso rispetto alle precedenti uscite.
Canzoni “orgogliosamente decelerazioniste” in cui i ritmi si abbassano, le strutture si dilatano, ogni elemento si prende il suo spazio. “Aurora” parte da un’idea di suono ben precisa e prova a declinarla in tutte le sue sfaccettature in un percorso lungo undici canzoni. Un percorso che dura come un viaggio che comincia alla mezzanotte e finisce all’alba.

Il tentativo è quello di fare convivere le melodie killer tipiche delle canzoni de I Cani (che si sono da sempre autodefiniti “l’ennesimo gruppo pop romano”) con un approccio alla materia sonora che pesca dalla musica elettronica e chiama in causa monumenti dell’italica canzone. Nel frattempo Niccolò Contessa si è fatto notare per la colonna sonora di “La felicità è un sistema complesso”, l’ultimo film del regista Gianni Zanasi (con Valerio Mastandrea) che gli è valsa la candidatura al David di Donatello 2016 per la migliore canzone originale (“Torta di noi”).

E ancora, c’è lo zampino di Contessa – supervisione artistica – nell’album “Mainstream” di Calcutta, altro caso discografico dell’anno oltre che prototipo di una scena indie aperta ad orizzonti inediti. E nessuno si è stupito quando un big come Max Pezzali lo ha chiamato – produzione e arrangiamento – per dare il tocco giusto al nuovo singolo “Due anime”.

I Cani chiudono a Firenze un tour che ha fatto registrare una serie infinita di sold out e che li ha visti headliner dei più importanti festival italiani.