Da qualche tempo a questa parte il Tg3 toscano ha inaugurato una serie di inchieste sulle periferie toscane. Ieri sera la copertina del Tg delle 19,30 è quindi toccata a Prato e alla sua periferia, cioè al suo centro storico, cui è poi seguito un lungo servizio alla scoperta di una situazione, quella dello spaccio e della tossicodipendenza in centro storico, che con l’estate sembra destinata a tornare lentamente al periodo pre-Iene.
Il servizio si apre con l’intervista agli operatori di strada del progetto Outsiders, che spiegano ancora una volta come le persone che si rivolgono a loro sono soprattutto ragazzi tra i 18 e i 25, anche studenti, che non vivono una condizione di marginalità, cioè hanno un alloggio dove tornare la sera. “In un’ora – spiega il giornalista – contiamo almeno una ventina di persone raggiungere il furgoncino bianco dell’unità di strada. Si chiama riduzione del danno”.
“A Prato – continua – la periferia è il centro storico, uno dei più belli della Toscana”.
Il servizio passa poi a illustrare lo spaccio. Sono nomi che i pratesi e anche molti italiani hanno ormai imparato a conoscere bene: Canto alle tre gore, via Pier Cironi, piazza Lippi, via Santa Margherita. L’eroina ai nigeriani, la coca e l’hashish a marocchini e tunisini. “Bastano pochi minuti per riconoscerne le dinamiche e protagonisti” dice la voce fuori campo mentre le immagini raccontano lo spaccio giornaliero in centro storico nell’estate 2016.
“Un mercato a cielo aperto”, così racconta la zona Simone Cocchi, ristoratore che sta per chiudere e trasferirsi lontano da piazza Lippi.
Si passa quindi in via del Serraglio e alle parole di Greta, una delle poche commercianti rimaste nella strada. “Queste persone attecchiscono là dove c’è terreno fertile e il terreno fertile c’è quando c’è l’abbandono”.
“Chiamarla resistenza non è forse un’esagerazione” dice il servizio prima di spostarsi in via Pier Cironi, nella sede dell’associazione Recuperiamoci. “All’inizio ci siamo caduti per caso – racconta Paolo Massenzi – ma vista la situazione ci siamo rimasti e continuiamo a rimanerci perché c’è bisogno. […] E’ evidente che dove c’è la presenza di persone civili, il degrado arretra”. A questo servono le cene in strada e il successo di “Svuota la cantina”, il mercatino vintage organizzato negli ultimi mesi.
Il servizio termina al giardino della Passerella, con le testimonianze di due mamme, Nicla e Chiara.
“Continuo a difendere la mia scelta (venire ad abitare in centro storico ndr) – dice Chiara – perché al netto di tutto quanto continuo a credere nelle potenzialità di questa zona”.
“Il problema non viene dalle persone che frequentano male il posto – conclude Nicla – viene da noi che smettiamo di frequentarlo, perché se ci siamo noi loro non hanno più piacere ad esserci perché gli diamo noia”.
Qui il servizio completo, che comincia al minuto 7,40