1281 – come l’anno di fondazione della chiesa di piazza San Domenico, che nei giorni scorsi ha assistito alla nascita dell’omonimo consorzio formatosi per riqualificare la zona assediata dalla microcriminalità. Negli ultimi anni in centro storico sono fioriti ovunque consorzi di residenti e commercianti intenzionati a fare qualcosa contro degrado e criminalità. Ben venga il coinvolgimento dei privati nella tutela e nella valorizzazione dei luoghi pubblici, ma non bisogna dimenticare che questi consorzi sono nati soprattutto come reazione all’assenza, giustificata e non, della politica e della legge.
550 – i milioni di utenti attivi dell’app di messaggistica WeChat. E’ l’applicazione più usata in Cina, dove viene utilizzata per fare molte cose che in Italia ancora non sono arrivate, acquisti online compresi. A Prato, hanno scoperto le forze dell’ordine, ci organizzavano le ronde contro i magrebini. E l’inchiesta si allarga ancora, visto che ai gruppi utilizzati dagli organizzatori per comunicare erano iscritte centinaia di persone.
34 – i posti di lavoro nel tessile che si perderanno alla fine di luglio, quando tre aziende del settore chiuderanno i battenti. Un’emorragia che sembra inarrestabile, dicono i sindacati.
9 – gli “sbandati” sgomberati da un immobile di proprietà comunale giovedì scorso. La buona notizia è che il Comune ha dichiarato di voler trasformare l’immobile in case popolari (Edilizia residenziale pubblica), che solo l’anno scorso rimaneva un’emergenza vera. Quella cattiva è che si continua a non prendere in considerazione i cosiddetti “sbandati” che a Prato vivono in qualsiasi stabile abbia un tetto e sia abbandonato. Che abbiamo precedenti penali o meno.
7 – come le proposte per la riqualificazione di piazza Mercatale fatte dal M5S a cui ha ribattuto punto per punto il vicesindaco Faggi. Vanno lette in sequenza e messe a confronto. Da una parte si legge l’esigenza di intervenire in qualche modo (illuminazione, traffico, riqualifica area verde, eventi a costo zero) su piazza Mercatale. Dall’altra si risponde punto per punto difendendo, giustamente, l’impegno e l’operato delle forze dell’ordine e soprattutto lasciando intendere che, a parte l’area verde di cui si annuncia la riqualifica, non c’è bisogno e non ci sono strumenti per intervenire sulla piazza, anche se è intuitivo che la vita notturna del centro l’ha trasformata in una specie di bolgia senza regole.
2 – come i morti sul lavoro negli ultimi dieci giorni. Il primo caso, di cui avevamo già parlato, sta prendendo una piega particolare e c’è un indagato per omicidio colposo, dice il Tirreno. Il secondo invece, più recente, riguarda un uomo cinese di 62 anni morto folgorato mentre faceva una riparazione in un magazzino.