Nel mese di dicembre dello scorso anno, a Prato si è parlato solo di “Ex Trenne News Three“, l’installazione di Moallaseconda in piazza del Pesce, proprio dietro il Comune. Un’opera che ha scatenato polemiche a non finire e diviso i pratesi come spesso succede in questi casi.

L’installazione però o, meglio, la performancenon sarebbe compresa al meglio se non fosse stata tradotta in un video che ne raccoglie lo spirito e ne aumenta l’efficacia – si legge nella presentazione critica scritta da Luca Sposato – Come in passato le opere pittoriche venivano tradotte in stampe per essere divulgate, questo video è metaforicamente l’incisione contemporanea della performance di Moallaseconda, anche perché ha delle peculiarità proprie, tipiche del linguaggio della videoarte, e dei propri esecutori ovvero il competente duo degli Influx, che hanno dato un’impronta indispensabile alla finalizzazione del progetto. Un film che non ha interpreti e non ha registi come, per restare nella precedente metafora, una stampa di un quadro che non esiste. Perché l’effimero è il vero protagonista, il brulicante accumulo e disaccumulo che Moallaseconda ha visto per le strade della sua città, ma che si può osservare nelle strade di tutto il pianeta. Proprio come la Street Art. Proprio come il cinema, quello trash, ovviamente”.

 

Com’è nata “Ex Trenne News Three”

“Cosa succede quando, a trent’anni dalla nascita, imbrattare i muri non suscita più sconcerto e disagio, ma, viceversa, consenso e applausi scroscianti? – si legge nella presentazione –  Sarebbe come, dopo un trentennio, applaudire un artista che propose un orinatoio come opera d’arte! Ma qui non parliamo di New Dada (siamo seri), qui stiamo parlando dell’unica corrente artistica constatabile a cavallo del XX e XXI secolo: la Street-Art. Unica perché è la sola che ha proposto un medium nuovo nella molteplicità di revival artistici che stanno affogandoci in questo momento storico. Unica perché figlia unica non della Pop-Art, come sostengono in molti, ma del Pop e basta, ovvero di un bisogno popolare di riappropriarsi spiritualmente degli spazi urbani attraverso manifestazioni artistiche. La strada, i vicoli, i muri, SONO la città e SONO le persone”.

ex-trenne-news-three-prato-2“Gli Street – Artist hanno colmato il vuoto lasciato dagli artisti che si sono trasferiti a vivere nei loro paradisi artificiali – si legge ancora – snobbando l’etichetta con la Denominazione di Origine, hanno lasciato il controllo della città a questi angeli caduti e fuorilegge (rigorosamente anonimi). Angeli che da trent’anni urlano con il colore tutta la loro rabbia e il loro amore, svanendo all’alba, in una nuvola spray. Ma ora l’indignazione è svanita: coloro che venivano accusati si sono abituati alle urla e ringraziano sorridendo”.

“Moallaseconda è schifato da tutto questo – continua la presentazione –  vive a Prato, dove la realtà industriale è storicamente dominante. Qualcuno l’ha chiamata la Manchester italiana. La ben nota comunità cinese, si è insediata ed ha proliferato in questo humus industriale. Proliferando, consumando e buttando. Proprio da questo continuo e inarrestabile accumulare Moallaseconda ha colto ispirazione su quella che dovrebbe essere la nuova strada da solcare (e sbombolettare): l’effimero, l’installazione, la performance. Il lavoro eseguito in una delle piazze della città, in pieno centro storico (attigua al Palazzo Comunale) è frutto di questa nuova ricerca”.

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