Ho sempre frequentato Prato, ma non sono nato a Prato e questo è quanto vi basta sapere. Anzi dovete sapere che per me Prato, oltre che a piacermi parecchio, ha sempre avuto un significato importante se parliamo di musica, lo so che può sembrare strano, ma è così. Per celebrare e rendere omaggio al fatto che questa città sta sempre sul pezzo in ambito musicale abbiamo pensato di dare voce al non plus ultra dei suoi esponenti, colui che ha reso incontrovertibile l’ascesa di Prato verso lidi musicali così lontani per le altre città e province, colui che ha cambiato le sorti della Lazzerini per sempre imponendo a tutti quanti uno status per non sfigurare durante le sessioni di studio, uno status fatto di baffi arricciati, pola sempre nello zaino, mocassini eleganti, ma senza impegno, che spingono con poderosa forza sui pedali di una scatto fisso che sarà l’invidia di un po’ tutti i suoi coetanei. Unknow Pleasure su Spotify e sulla maglietta ed una IPA che lo aspetta dopo una sessione di studio andata in malora perché alla fine ha visto la tipa che aveva conosciuto il weekend prima al Blackout e da lì è partita una digressione su quanto fosse figo Kerouak, che sarebbe stato bellissimo fare un film e chiamarlo “I diari della bicicletta” anche se i “Diari della motocicletta” non è di Kerouak – dice lei – ma comunque è un’idea pessima perché sembrerebbe l’ennesima roba su Lance Armstrong. Non sono bravo in tante cose e nemmeno con le presentazioni, ma penso che l’abbiate già capito che l’ospite di Flowjob di questa settimana è lui, il Pratese Hipster.
Anche su Spotify
Nella Top 7 (a cura del Pratese Hipster)
“June is finally here era il titolo di una canzone dei Don Caballero, di quelle che ascolti tutto l’anno e già ti pregusti un pomeriggio di giugno e la brezza calda e tu che ti senti giugno is finally here in cuffia ed è tutto così perfettamente armonioso anche se i tuoi amici sono a Barcellona e postano le foto delle birrette al Primavera Sound e tu sei fermo alla stazione di Lastra a Signa per un guasto sulla linea. [ Dato che qualche precisetto potrebbe far notare che giugno è quel dì che è cominciato (il 1 giugno per la precisione) specifico che il giugno di cui parlo io è un giugno squisitamente interiore e già ci sono 3 km di fila sull’autostrada del cuore. ] Eh sì, la musica sa davvero trasmetterti delle…”emozioni”! Certo, non l’emozione di quando ordini il caffè e ti portano anche il chicco ricoperto di cioccolato o l’emozione della prima goccia di pioggia pronta a gettarsi dall’orlo delle nuvole sulle teste pelate dei trentenni spiaggiati tra i dehors, mi piacerebbe dirvi che tra le canzoni selezionate ce ne sia anche una che sappia solo lontanamente trasmettere l’emozione del piccione che osserva il moto parabolico di un lembo di pizza moscia che gli lanciate su un lungomare anonimo, vi assicuro che mi piacerebbe molto ma, ecco, io vi mentirei. Ciò nonostante qui c’è qualche video nuovo nuovo (già sul secondo “nuovo” si sentiva odor di muffa) con cui ingannare l’attesa di quella stagione “dove accadono le cose”, come diceva una pubblicità di una nota marca di gelati di cui non farò il nome (l’Algida mi pare). C’è Kilo Kish che fa una specie dei sigla dei Simpson lisergica, ci sono i Local Natives che sono perfetti per quando ti piove nei cocktail, ci sono i Morkobot che fanno casino e vanno bene perfino Trenitalia si scusa per il disagio, ci sono i Dead Pirates che sono il gruppo dell’illustratore francese Mcbess e che ha fatto un video bellissimo così come quello disegnato per gli Zulu, poi ci sono gli Of Montreal ed è subito 2008 ( Emoticon frown ) e alla fine c’è anche Iggy Pop con un video dentro il video molto elegante e che non si sa dove cazzo guardare. Per il resto ci pensano i ragazzi di Pratosfera, io mi limito a ricordarvi di attendere almeno 3 ore dopo i pasti prima di farvi il bagno.”
Per chi non ne ha abbastanza
Parto subito dicendo che i Descendents sono usciti dal letargo ed hanno pubblicato un pezzo nuovo, che sì, suona come un pezzo dei Descendents e per questo è bellissimo. Quello di Nadia Tehran è sicuramente uno dei brani più particolari di questa settimana: rapper svedese, ma di origine medio-orientale; decide con il padre – ed il suo chador+tuta adidas – di tornare in Iran per realizzare in modo clandestino il video di Refugee. Particolare attenzione va riservata al bellissimo video di Oddisee, e al nuovo pezzo dei Nails (sempre più violenti), che abbracciano due poli opposti della produzione musicale, ma di pari valore. Ci sono molti atti italiani degni di nota, quello dei Cani Dei Portici, degli Slander (con un featuring di Martjin dei No Turning Back), fino a quello degli Holiday Inn e degli Halleluja!, appena usciti insieme con uno split, e dei Mary In June, nel cui video è protagonista Betani Mapunzo dei The Pills. Per gli amanti del mondo hip hop occhio a Tunji Ige, al mitico Noyz Narcos e al duo Banks & Steelz, cioè Interpol & RZA insieme. Nella sfera electro spiccano Cities Aviv, MØ, Xeno & Oaklander e lo stupendo pezzo di Kayo Dot. Per l’ambito rock e punk la sezione è arricchita dalle novità di Jerry Paper, Sleigh Bells, Field Mouse, Diplomatics, Hanni El Khatib, Kadavar e Locrian.
Francesco Banci e Filippo Gualandi
con la collaborazione di Fabrizio De Guidi e Giuseppe Nicolais