A Prato c’è qualcosa di nuovo e porta il nome di “Sedici”, gruppo indipendente di fotografi e studiosi delle arti visive deciso a elevare il livello delle tematiche trattate nel campo della fotografia. A Prato, ma non solo.
“Abbiamo deciso di unirci in un’associazione culturale per provare a riflettere in modo concreto sul mondo della fotografia – spiega la fotografa pratese Anita Scianò – ad un certo punto abbiamo deciso di passare ai fatti e di fare qualcosa per la città di Prato”. “E per farlo – aggiunge la fotografa Serena Gallorini – vogliamo portare a Prato autori e tematiche della fotografia contemporanea. Non solo i mostri sacri che conoscono tutti, ma anche e soprattutto autori nuovi, emergenti, vere e proprie scoperte”.
Si chiamano “Sedici” ma in realtà sono undici. Fotografi e studiosi con un’età media intorno ai trent’anni che ad un certo punto, spiega la studiosa di fotografia Gaia Vettori, hanno “sentito l’esigenza di mettere a frutto le proprie passioni e di condividerle in modo fruibile a tutti. E la cosa bella – aggiunge – è che le teste che fanno parte di “Sedici” sono talmente tanto diverse tra loro che rappresentano l’eterogeneità stessa della fotografia contemporanea”.
Per cominciare hanno scelto d’indagare il tema del “mapping“, che altro non è che un’azione volta alla scoperta, all’esplorazione e alla catalogazione dei tessuti che compongono la realtà. La loro esplorazione ha individuato tre tematiche, l’identità, il sociale e il territorio, che si tradurranno presto in incontri con autori e attraverso “Slideluck Prato“, un evento di rilevanza nazionale che in un contesto conviviale riunisce la comunità intorno a progetti artistici e fotografici di autori emergenti.
Fanno parte di “Sedici” Marina Arienzale, Claudia Gori, Naima Miriam Savioli, Filippo Bardazzi, Martina Melchionno, Anita Scianò, Laura Chiaroni, Margherita Nuti, Gaia Vettori, Serena Gallorini e Paola Ressa.