“Buzzi Space Trip, un’avventura spaziale” è il documentario che racconta la missione avvenuta il 30 maggio 2015 grazie a sei studenti dell’ ITS Tullio Buzzi, adesso universitari. Sono riusciti a mandare una sonda a 36mila metri di altezza, nella stratosfera. Buzzi Space Trip è di fatto un progetto spaziale. E’ maturato nel periodo in cui l’astronauta Samantha Cristoforetti era in missione e ha visto il team di sei studenti fondere tutte le competenze necessarie a lanciare una sonda, rilevare dati ambientali su pressione-temperatura-altitudine e effettuare una ripresa video del pianeta Terra visto dall’alto. Scienza, informatica, ma soprattutto molta creatività, entusiasmo e volontà.
A distanza esatta di un anno è stato proiettato in anteprima all’istituto Buzzi il documentario che racconta questa grande esperienza. La regia è di Christian Pergola, che spiega così il suo lavoro: “Non volevo che il progetto rimanesse veicolato solo fra la mura dell’istituto e di qualche passante curioso. Volevo far sì che quante più persone possibili o per meglio dire più studenti possibili, potessero essere messi a conoscenza del nostro esperimento. Per questo ho deciso di documentare il lavoro in tutte le sue fasi, riprendendo con la videocamera ogni singola operazione e cercando di non far sfuggire niente. Ho tentato di mantenere un occhio vigile, tanto a distanza per non condizionare i comportamenti dei ragazzi del team, quanto da vicino per cogliere sempre il dettaglio, l’essenza del tutto. Per dirla con Orwell, mi sono calato nei panni di una sorta di Grande Fratello, ma con uno scopo certamente più nobile rispetto al fantomatico personaggio narrato dallo scrittore britannico. Volevo parlare di scuola, dentro la scuola, rivolto alla scuola”. Il filmato dura un’ora, ha un linguaggio che vuole arrivare soprattutto ai giovani ed è pensato per essere riprodotto nell’arco di una lezione scolastica, magari prevedendo di lasciare spazio al dibattito e alla riflessione in classe.
“Vorrei portare il documentario – sottolinea Pergola – nel maggior numero possibile di scuole. In modo particolare negli istituti tecnici e professionali. Durante il mio percorso scolastico, ho sempre dovuto cercare stimoli esterni alla scuola, perché questa era troppo lontana da me e dalle mie esigenze. La scuola dovrebbe essere un luogo stimolante per i giovani, non una gabbia soffocante e soprattutto, dovrebbe dare una visione sulla società contemporanea, sviluppare la creatività e la personalità degli studenti”. Mentre aspettiamo la distribuzione del documentario, ecco il trailer.
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