Intrecci e grovigli fra arte, tessile, lavoro e memoria del territorio sono il cuore della mostra Opere aperte 02, che apre i battenti a Vernio, al Museo MuMaT sabato 21 maggio alle 16.30 con la partecipazione di tutta la comunità coinvolta nel progetto, dai 25 anziani delle case di riposo ai 150 bambini delle scuole del territorio. E con la proiezione della documentazione video e fotografica, parte integrante del progetto.
Questa mattina l’assessore alla Cultura del Comune di Vernio Maria Lucarini insieme a Irene Balzani dell’associazione Momo e all’artista Tatiana Villani, hanno presentato il progetto e l’allestimento a cui hanno collaborato l’associazione Anna e Artforms.
“Opere aperte 02 intende per l’appunto ‘aprire’ gli oggetti conservati nel Museo delle macchine tessili di Vernio collegandoli alla memoria del territorio, all’esperienza delle persone e a progetti di arte contemporanea legati alle tematiche del ricordo, del tessile, del lavoro, coinvolgendo ogni anno artisti diversi”, ha spiegato Balzani.
“L’installazione è cresciuta da marzo fino ad oggi attraverso l’interazione con tutta la comunità – ha aggiunto l’assessore Lucarini – dagli anziani ai bambini e ai ragazzi delle scuole del territorio ciò che vediamo oggi al MuMaT è il risultato di un progetto di inclusione sociale a cui l’amministrazione tiene molto”.
“L’idea è quella di coniugare la creazione di qualcosa di bello utilizzando del tempo condiviso che dà la possibilità di instaurare delle relazioni – ha detto Villani – Alla fine la sensazione entrando nel museo è quella di uno spazio vivo, animato dai colori e dalle forme del tessuto”.
Il punto di partenza è stato l’incontro tra il museo con i suoi macchinari e il percorso delle artiste. Con l’intento di contaminare le loro opere con l’ambiente e le persone, esse hanno sviluppato un’azione partecipata che ha coinvolto anziani, bambini, visitatori singoli e famiglie grazie all’arte dell’intrecciare.
Trecce fatte con tessuti recuperati dalle aziende di Vernio – come quelli che si lavoravano anticamente nelle fabbriche del territorio – e bozzoli, coperti da fili e grovigli, che avvolgono e proteggono memorie e oggetti, sono diventati parte integrante dell’installazione. Sono stati utilizzati sassi firmati con frasi, date di nascita e messaggi dagli anziani mentre i bambini hanno usato i propri indumenti. L’insieme delle forme, realizzate in momenti di forte condivisione sociale, sono così il frutto della somma delle azioni, dei pensieri e delle parole di ogni persona che ne ha preso parte. Così allestito il MuMaT rafforza la sensazione del visitatore di entrare in una fabbrica, perché alle macchine tessili si aggiungono forme e colori, ma anche il particolare odore e le varie sensazioni tattili, dei tanti tessuti utilizzati.
Il progetto Opere aperte nasce nel maggio del 2014 con Fuori dal trecciato negli spazi di Artforms a Prato. Con Intrecci e Grovigli si rinnova l’idea di estendere l’opera verso l’ambiente, coinvolgendo le persone con un’azione partecipata. La creazione di trecce rimanda al fare, si collega a gesti antichi, come quelli necessari alla creazione di ceste e cappelli, ma anche alle trecce dei capelli e simboleggia un contatto, concretizza una relazione. A Vernio, negli spazi dell’ex fabbrica Meucci, le artiste sviluppano la loro attività insieme agli anziani del territorio e i tessuti intrecciati sono diventati simbolo di racconti talvolta dimenticati. Il lavoro prodotto compone un’installazione che occupa la sala del museo, che nei mesi cresce progressivamente.
Il progetto ha coinvolto anche la comunità locale e gli studenti delle scuole: intrecciando e avvolgendo è stato generato un ponte generazionale e una connessione tra memorie personali e collettive. Le professionalità coinvolte sono molteplici: artisti, educatori museali e geriatrici hanno lavorato insieme per contribuire alla creazione di un’opera che nasce da una somma di esperienze e rende tangibile il tempo speso insieme per intessere relazioni. Hanno partecipato infatti la casa accoglienza anziani Misericordia di Vernio, la RSA Luisa e Livio Camozzi di Iolo, la primaria Armellini e le scuole dell’infanzia di San Quirico, Sant’Ippolito, Montepiano (Vernio) e Luicciana (Cantagallo). Il progetto fa parte della più ampia iniziativa regionale L’arte fra le mani dedicata agli anziani anche con patologie come l’Alzheimer o la demenza senile.
La mostra sarà visitabile fino al 26 giugno con il seguente orario venerdì e sabato 9– 12 e 15–18 fino al 31 maggio. Dal 1° giugno venerdì 16-19, sabato 10-12 e 16-19.