200 – Come gli anni passati dalla morte di Filippo Mazzei, che troppo poco viene celebrato. Un pratese che tra il 1730 e il 1816 riesce a vivere e a fare molte cose memorabili: fomentare la guerra d’indipendenza americana e diventare amico di Thomas Jefferson, inventarsi qualcosa di molto simile al marketing territoriale tanto di moda oggi e così facendo diventare un ricco mercante londinese, assistere e raccontare la rivoluzione francese e molto altro ancora. Lo spirito, l’ingegno e il fuoco che trapelano dal racconto della vita di questo personaggio andrebbero forse raccontati di più alle nuove generazioni quando si parla di pratesi illustri. Altro che Curzio Malaparte.
170 – La somma degli anni dei primi tre artisti del Settembre 2016: Goran Bregovic (66) e Carmen Consoli (42) e Gianna Nannini (62), annunciata proprio nei giorni scorsi.
156 – I giorni che mancano al “Grand Opening” del nuovo centro Pecci, di cui si è vista almeno una mappa concettuale, oltre all’abbattimento programmato della passerella pedonale di Gamberini. E basta.
85 – Sono gli anni di Emilio, l’ultimo pescivendolo del centro storico e uno dei pochi rimasti a Prato.
84 – Gli anni di Renato Cecchi, noto imprenditore pratese, che ha appena annunciato di volersi candidare a sindaco alle prossime elezioni del 2019. Un ottimista.
36 – Come gli anni dell’uomo morto da circa un mese ritrovato nella propria abitazione a Montemurlo. E’ il secondo episodio del genere in venti giorni.
21 – Gli operai irregolari trovati dentro una tintoria cinese. Quella delle tintorie è la nuova frontiera dei controlli, che finalmente interessano una fase fondamentale della filiera tessile.
12 – Gli avvisi di garanzia scattati dopo un’indagine sullo sfruttamento dei profughi di stanza a Prato nei vigneti del Chianti.
Nell’ottobre scorso dinamiche analoghe, in Maremma, erano state denunciate da un’inchiesta di Jacopo Storni sul Corriere Fiorentino.
10 – Imprenditori cinesi denunciati dalla Guardia di Finanza perché facevano il gioco delle tre carte pratese: immettevano sul mercato capi d’abbigliamento prodotti all’estero ma miracolosamente targati “made in Italy”. Sequestrati quasi 3 milioni di capi d’abbigliamento.
7 – Le auto sequestrate al termine di una spettacolare operazione in centro storico che ha visto impegnati anche cani antidroga, poliziotto a cavallo e l’elicottero della polizia, oltre ad alcune volanti e alla Polfer.
4 – Il numero degli ospedali, compreso quello di Prato, che verranno messi in vendita da Astaldi, l’azienda che li ha costruiti in project financing.