Prosegue la rassegna d’introduzione al Prato Film Festival dedicato a Pietro Germi, che si svolgerà a giugno al Castello dell’imperatore. Questa settimana al cinema Eden, lunedì 16 maggio alle ore 21,30 (ingresso libero) sarà proiettato “Il Ferroviere”, film del 1956 presentato in concorso al 9º Festival di Cannes. Un film interpretato dallo stesso Germi, che definiva così: “Un film fatto per gente all’antica…col risvolto dei pantaloni”.
Il film nasce da un soggetto autobiografico intitolato “Il treno” di Alfredo Giannetti che lo adattò per il film insieme a Luciano Vincenzoni e Pietro Germi.
La trama
La sera di Natale, Andrea, macchinista delle ferrovie, dopo il lavoro fa una lunga sosta all’osteria, dove beve abbondantemente. Rientra tardi e trova i familiari irritati per il suo contegno. Più di tutti è addolorata la figlia Giulia, che è prossima al parto. Ella incomincia a sentirsi male e dà alla luce un bambino nato morto. Il triste evento impressiona vivamente Andrea: egli ha spinto alle nozze la figlia che sentiva di non amare più l’uomo che l’aveva resa madre. L’investimento accidentale di un suicida e la mancata osservazione di un segnale di blocco provocano un’inchiesta a carico del ferroviere ed aggravano la sua crisi psichica. Intanto la famiglia si disgrega: un violento diverbio tra padre e figlia, provocato da una illecita relazione di Giulia, coinvolge anche il secondo figlio, già adulto e dedito a losche imprese. I due rompono ogni relazione col padre; soltanto la moglie e il piccolo Sandro gli conservano il loro affetto. Per aver lavorato durante uno sciopero Andrea si trova in contrasto con i compagni di lavoro e il suo isolamento aumenta per cui cerca conforto nel vino e nella compagnia di donne equivoche. Il piccolo Sandro è l’unico che non ha mai perduto la sua fiducia nel padre: forte del suo puro ed innocente affetto, riuscirà a sottrarre Andrea dal suo pessimistico abbattimento. Andrea si ammala gravemente: dopo tre mesi di letto, la sera di Natale egli vede ricostituirsi intorno l’amicizia dei suoi compagni di lavoro. Anche i due figli, che hanno risolto positivamente i loro problemi, tornano a lui. Egli riprende la sua chitarra e dedica alla moglie una dolce serenata ma la morte improvvisa e serena viene a chiudere le sua travagliata esistenza.