“Invasioni digitali” per scoprire quel che resta e quel che pochi sanno sulla Prato medievale, il prossimo 6 maggio alle 16. “Invasioni digitali” è il progetto di scala nazionale che ha come obiettivo quello di portare sul web il patrimonio culturale italiano con lo slogan/hashtag #liberarelacultura e che per farlo organizza appunto “invasioni” programmate in giro per l’Italia.
L’invasione del 6 maggio è organizzata da Laboratori Archeologici San Gallo, con il patrocinio della Provincia di Prato, e prende spunto da alcune precise considerazioni. Prato ha “un centro storico medievale eccezionalmente conservato – spiegano gli organizzatori – La città è nata fra IX e X secolo grazie alla fusione di tre nuclei insediativi distinti: un borgo (Burgus Cornio), un castello (castellum Prati) e le vicine proprietà dei conti Alberti. Si tratta quindi di una genesi del tutto particolare che è ancora oggetto di studio da parte della Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze” a cui fanno riferimento i laboratori archeologici San Gallo.
“L’invasione – prosegue la presentazione – inizierà alle ore 16 in Palazzo Banci-Buonamici dove si potranno ammirare i resti della “città prima della città” (un lastricato, una casa-torre, parte del castellum Prati), per concludersi nella vicina piazza delle Carceri, per raccontare e far rivivere, da parte di chi le ha scavate, le imponenti strutture (una torre, una domus, e due lastricati stradali) messe in luce nel 2012 e ormai, ricoperte”. Prato ha subito la prima invasione digitale nel 2013.
Per partecipare all’invasione è necessario possedere un account oppure registrarsi sul sito di Invasioni Digitali.
Foto anteprima: Archeosangallo