Stasera, giovedì 21 aprile alle ore 21 al teatro Politeama Pratese, va in scena il penultimo appuntamento con la stagione concertistica della Camerata Strumentale “Città di Prato”. Nel programma della serata musiche di Schubert, Bach, Galante e Cavicchi. L’occasione è davvero interessante per una serie di motivi più o meno legati alla musica che verrà proposta e ve l’andiamo ad illustrare di seguito.
1) Una prima assoluta
L’avete mai ascoltato un brano di musica classica eseguito per la prima volta in assoluto? Durante il concerto della Camerata Strumentale sarà possibile. Stiamo parlando di “As Night Progresses”, composto da Alessandro Cavicchi – compositore pratese, ma di questo parleremo più avanti – per un nuovo strumento – anche per scoprire questo dovete continuare a leggere -. Del suo brano, Cavicchi ammette: “il titolo As night progresses vuole omaggiare una delle stagioni musicali per me più significative nel mondo extra-colto, il progressive-rock. E quindi nel brano, sostanzialmente tripartito, le due sezioni esterne, più movimentate, contengono spunti ritmici e armonici che possono considerarsi elaborazioni di ciò che il prog- ha lasciato nella mia formazione musicale. La parte centrale, dedicata alla cantabilità ed espressività dei Mini e dell’orchestra, si sviluppa invece su armonie più legate al mondo variegato delle jazz-ballad”.
2) Prato protagonista
Il già citato Alessandro Cavicchi, compositore pratese ha scritto il suo brano per due ottavini solisti particolari (ma ve ne parleremo dopo) e orchestra. Uno dei due solisti è pratese: Nicola Mazzanti, ottavino solista nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, oltre ad aver collaborato alla creazione del “nuovo strumento”. Accanto al solista pratese si esibisce nei due piccoli concerti in prima esecuzione assoluta l’ottavinista Alessandro Visintini, prima parte dell’Orchestra «Haydn» di Trento e Bolzano.
3) Il “nuovo strumento”
Avete mai ascoltato un concerto dove si ascolta un nuovo strumento? Giovedì sera ne avrete l’occasione. Ecco il motivo: il brano di Cavicchi protagonista della serata è stato commissionato dalla “Nagahara Flutes” di Boston per testare il suo nuovo strumento, il Nagahara Mini. Un ottavino con una struttura interna identica al flauto, ma che permette agli ottavinisti di avere tre note in più a disposizione nel registro basso. “La commissione del lavoro – racconta Cavicchi – è scaturita dall’ascolto del primo brano da me scritto per questo strumento e pianoforte (To B or not to B?), presentato da Mazzanti nell’agosto 2014 a Chicago all’interno della Convention della National Flute Association”. Si trattava, in effetti, del primo brano mai scritto in assoluto per Mini.
4) Gli ottavini protagonisti
E’ un caso raro nella musica classica che uno strumento come l’ottavino si esibisca come solista. “Un’occasione unica in Italia e forse anche nel mondo” commenta Nicola Mazzanti: oltre al brano di Cavicchi, infatti, è nel programma un piccolo Concerto per due ottavini percussioni e orchestra d’archi, questa volta composto da Carlo Galante dal titolo “Gli usignoli dell’imperatore”.
5) Il direttore americano, i concerti brandeburghesi, Rossini e Schubert
La serata è diretta da Christopher Franklin, americano, lucchese d’adozione. Nel programma oltre alle esecuzioni già citate ci saranno il terzo Concerto Brandeburghese di Bach, “un chicco del repertorio cameratistico” come commenta Franklin. E poi ancora “La scala di seta” di Rossini e la terza Sinfonia di Schubert: “una bellissima sinfonia piena di freschezza e energia giovanile”.