Se c’è un aspetto della città di Prato rimasto finora inesplorato è quel frullato pop rappresentato dalle seconde generazioni cinesi. Un frullato di stili, colori e acconciature che parlano di un luogo, Chinatown, che sembra confermarsi da tutti i punti di vista il quartiere più febbrile della città. E’ rimasto inesplorato finché una fotografa freelance nata e cresciuta in via Pistoiese e dall’indubbia sensibilità pop non ha messo in piedi “Cantuccina” con il preciso obiettivo di raccontarne ogni sfumatura. Un progetto di street fashion photography che Agnese Morganti, la sua ideatrice, racconta come la cosa più naturale del mondo.
“Ho il mio studio in piena Chinatown perché la mia famiglia ha avuto qui un’attività per oltre quarant’anni e quindi io sono cresciuta insieme alla comunità cinese – spiega – E la storia di questa comunità mi appassiona da sempre, e soprattutto mi incuriosisce quella dei giovani cinesi, che da un paio di anni a questa parte mi sono accorta hanno cominciato a sfoggiare look decisamente particolari. Ad un certo punto ho cominciato a vederne sempre di più nei miei spostamenti tra Chinatown e il centro storico e così mi sono detta che forse questo quartiere non era più solo un luogo di degrado ma stava diventando anche un luogo di stile, per quanto diverso dai gusti e dalle abitudini dei giovani italiani. E a me lo stile di questi giovani cinesi diverte, incuriosisce, lo trovo fantasioso e fuori dalle regole – aggiunge – Perciò qualche tempo fa mi sono detta che dovevo smettere di aspettare e ho cominciato a documentare questa realtà, però non di nascosto. Volevo parlare con le persone, chiedere un ritratto, invece che rubare foto”.
Così il progetto di questa fotografa trentenne è diventato realtà in un pomeriggio, non appena fermato il primo ragazzo o ragazza per strada per chiedergli una foto. “In realtà il nome “Cantuccina” è nato perché volevo parlare solo di cibo, ma siccome mi piaceva tanto me lo sono tenuto – ammette lei – “Cantuccina” è quindi un vero e proprio work in progress. Per ora ho fotografato persone e dettagli concentrandomi sull’aspetto della moda, ma vorrei parlare anche di cibo, di shopping e in generale di quello che succede nel quartiere. Vorrei insomma che diventasse una vera e propria piattaforma per far conoscere meglio la zona di Chinatown e chi la abita o la frequenta”.
“Cantuccina” sembra andare oltre il punto di vista con cui le cronache degli ultimi anni ci hanno abituato a guardare Chinatown. Mette al centro le persone e le personalità più giovani tirandole fuori dal magma degrado-illegalità. “Vorrei offrire un punto di vista diverso su questa zona della città mostrando gli aspetti divertenti e creativi del mix di culture che lo abitano e le sue potenzialità, che secondo me sono molte – conclude Agnese Morganti – perché amo questo posto più di ogni altro a Prato, anche nelle sue difficoltà”.