Dopo i successi raccolti al teatro greco di Siracusa e al Colosseo lo scorso anno, la “Medea” di Seneca diretta da Paolo Magelli arriva a Prato per sei giorni di repliche (dal 5 al 10 aprile) in un Fabbricone dall’allestimento rinnovato e modificato per l’occasione. Le repliche saranno alle 21 per i feriali e alle 16 nei festivi. Biglietti da 7 a 17 euro.
La storia
“Ripudiata da Giàsone – si legge nella presentazione – cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini, Medea medita un’atroce vendetta ai danni dell’eroe che l’ha abbandonata per contrarre nuove nozze con Creùsa, figlia di Creonte, re di Corinto. Dopo aver eliminato con la magia sia la rivale sia il re, Medea mette in atto l’intento di punire il traditore Giàsone uccidendo i figli avuti da lui. Al padre annichilito dal dolore l’eroina, fuggendo su un carro alato, lascia l’amara consapevolezza che non vi sono dèi negli alti spazi del cielo, ove al loro posto si colloca l’entità infera della madre che toglie la vita alla sua prole”.
Lo spettacolo
Lo spettacolo è coprodotto dal Metastasio insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico, un lavoro che ha come protagonista Valentina Banci, affiancata sulla scena da Filippo Dini, Daniele Griggio, Clara Galante, Diego Florio, oltre che da un folto stuolo di corifei – Elisabetta Arosio, Simonetta Cartia, Clara Galante, Giulia Diomede, Diego Florio, Lucia Fossi, Ilaria Genatiempo, Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Sergio Mancinelli, Francesco Mirabella.
“L’allestimento ripensato da Magelli – spiega la presentazione – proietta il palcoscenico all’interno della storia attraverso un uso intelligente delle luci: dalla penombra iniziale, specchio della follia in cui scivola sempre di più la maga Medea, motivata dal furore per l’amore tradito e la ribellione ai diktat del potere costituito, fino alla luce piena che sottolinea le invocazioni agli dei della protagonista, ormai immersa nella sua vendetta. La scena di Ezio Toffolutti è occupata da sabbia, pozze d’acqua racchiuse da cumuli di sale, valige da eterna esule e un baule che racchiude simboli e presagi sulla vicenda”.