Giovedì 17 Marzo – Francesco De Gregori (Obihall)
Pasqua è alle porte. Firenze sta ritrovando la propria dimensione fatta di gite di studenti medi, di piazze del centro piene di ombrellini, di supermercati colmi di uova pasquali della Juventus rotte giustamente da tifosi viola che lavorano come agenti dell’ex SIOS in borghese. Firenze ritrova stavolta un grande della musica italiana, F. De Gregori, tornato per l’occasione adolescente. Perché il concerto del romanissimo cantautore stasera non sarà solo il classico “best of”, operazione corretta e doverosa che ogni artista deve fare nei concerti, e a cui negli ultimi anni si è astenuto compiendo un gesto criminale Lou Reed al Teatro Verdi. Stasera Francesco suonerà in gran parte cover del presidente mondiale dei cantautori, ovvero Bob Dylan. Proprio così: l’uomo che ha ingoiato una trombetta, il muso ispiratore del romano cantore, sarà protagonista di questa serata. Ed è una cosa singolare, che a noi piace e fa sorridere: un tributo a colui che ha codificato questo strano mestiere, giustamente impensabile fino a pochi anni fa. IL CANTAUTORE. De Gregori ci va a nozze: del resto Rimmel l’ha scritta 41 anni fa, ed ora sarebbe costretto a scrivere “Catetere” o “Cerone”, del resto a qualcuno questo signore deve rendere grazie, del resto Bob Dylan adesso lo ascolta solo il corpo docente dei licei scientifici, che insomma, un po’ rompe i coglioni. Quale migliore occasione di tornare adolescente e coverizzare il maestro? Noi ve lo consigliamo anche se non ci andremo, che va bene volere bene, ma il De Gregori noi l’abbiamo già tributato diverse volte. Anche se a differenza di altri è in forma, e sarebbe stato un perfetto candidato alle primarie del PD per la carica di sindaco di Roma, “Viva l’ Italia”, l’inno nazionale vero della sinistra salottiera, stavolta ce lo ascoltiamo a casa. Si ricorda la severa selezione all’ingresso: uomini con la barba e/o con i pantaloni di velluto, donne con lo scialle e/o struccate. Ovviamente i non laureati o i laureati in corsi di laurea di area tecnico-scientifica sono inibiti all’accesso della struttura per questa serata.
Venerdì 18 Marzo – FirenzeSex (MDA)
Sarebbe interessante parlare del cambio di nome di questo fantastico evento. Da Pratosex a Firenzesex: in molti ne hanno disquisito, e a noi fiorentini fa solo piacere, perché se fino allo scorso anno “Pratosex” era una kermesse che associava la gnocca a Prato (e agli uomini gigliati faceva parecchio girare le scatole), stavolta nel capoluogo toscano possiamo dirci orgogliosi. Orgogliosi di aver tolto a Prato il primato di questa manifestazione, perché sono decenni che la mascolinità del fiorentino appare in sostanza agli occhi del provinciale credibile come il colore dei capelli di Paolo Limiti. Rocco Siffredi, nell’ambito di questa kermesse all’aroma di crema corpo comprata al discount, parlerà in prossimità del polo universitario. In prossimità, si ricorda, perché mai sia mescolare sacro e profano. Mai mescolare gnocca e cultura, o meglio mai mescolare la gnocca che si trucca e si mette i completi intimi di livello con la cultura. Ci saremo tutti: camuffati come Fantozzi al circo, come Hollande in moto (sempre per la gnocca, peraltro), come Tognazzi in Romanzo Popolare nel favoloso pedinamento ad Ornella Muti. Silenti, ad ascoltare Siffredi parlare dell’argomento cardine dell’esistenza dell’essere uomo maschio, dopo la moviola. Tinto Brass, ovunque tu sia, benedici la tua folla. E converti alla strada del make up e della biancheria intima le signorine che rifuggono cotali pratiche.
Sabato 19 Marzo – Cecco e Cipo (Auditorium Flog)
Prendete il vostro robot da cucina: Kenwood, Bimbi, Riello. Buttateci dentro Cochi e Renato, Dylan, Pieraccioni, Ceccherini ed il primo Jovanotti. Premete per 25 secondi e mettete il tutto in ascolto nello stereo: ecco qua questo duetto. Paraculi? Certo! Del resto non avrebbero potuto sfondare ad X Factor qualche anno fa, se non fossero stati in cotale modalità. Soprattutto non avrebbero potuto sfondare se non fossero stati toscani, perché gira che ti rigira, il toscano piace sempre. Nel nuovo millennio, diciamocelo, abbiamo conquistato la guida politica del paese, la prima conduzione televisiva e il Festival di Sanremo. In particolar modo piace il fiorentino, è evidente, perché noi siamo di Firenze e ci piace dire sempre che siamo migliori degli altri. Ma non abbiamo remore neppure nei confronti dei nostri cugini limitrofi, nonostante spesso non tifino viola per uno strano sentimento di rivalsa, utile e pertinente quanto la minoranza del PD o quanto una poesia del presidente mondiale dei bischeri, Guido Catalano. Cecco e Cipo sono alla Flog, e noi non sappiamo se consigliarvi o meno lo spettacolo. Forse sì, perché alla fine fanno ridere. Perché forse sono autentici nella misura in cui lo è un manifesto elettorale romano della Meloni. E quindi funzionano, che come funziona lo status incazzato alla Salvini può andare anche lo stralunato un po’ a caso alla Cecco e Cipo. Per fortuna loro c’è il Jobs Act e le carrozzerie dell’empolese, secondo un recente studio di settore, avranno bisogno di personale nei prossimi anni. Daje.
Domenica 20 Marzo – Stadio (Obihall)
Cosa vuoi dire alla band che ha vinto Sanremo? Cosa vuoi dire alla band che suonava con Lucio Dalla? Cosa vuoi dire alla band il cui cantante tifa Fiorentina pur essendo bolognese? Niente. Non dici niente, ti compri il biglietto e vai a vederli. Perché l’onestà intellettuale, espressione che mi ha sempre incuriosito al pari di “società civile”, lo impone. Per San Gaetano Curreri, l’unico cantante che era messo in seconda fila perché era brutto e perché suonava la tastiera. E gli Stadio non erano i Depeche Mode, insomma. Per San Giovanni Pezzoli, unico batterista che riesce quasi a portarsi via un occhio montando un pedale. E infatti tutt’oggi porta gli occhiali da sole, ovviamente con la montatura brutta. Per gli Stadio, in toto, che nel 78% delle canzone ci devono mettere in mezzo più o meno velatamente il sesso, magari con una donna più giovane. Avanti!