Giovedì prossimo, 10 marzo all’Ex Chiesa di San Giovanni alle ore 21,30, si parlerà di Ziggy Stardust. Non di David Bowie, si badi bene, ma del suo eteronimo/alieno che scese sulla terra intorno al 1972 e l’abbandonò intorno al 1974 dopo aver insegnato a tutti che il rock’n’roll può essere arte, divertimento, idea di fuga, sogno condiviso. L’occasione è la presentazione del libro di Luca Scarlini “Ziggy Stardust – La vera natura dei sogni”, numero zero della nuova collana Incendi di ADD editore, la cui intenzione è quella di raccontare la passione della vita culturale italiana e internazionale per artisti di ogni sorta.
“Ziggy è magrissimo, ha i capelli rosso fiamma, ha un cerchio d’oro dipinto sulla fronte come una divinità egizia, le unghie delle mani sono smaltate, un orecchino con una pietra luccicante, un braccialetto alla schiava, le zeppe d’oro con un disegno di palme; indossa un miniabito con un disegno di conigli volanti, dice di essere in comunicazione con lo spazio”.
Ziggy Stardust, il personaggio all’epoca più reale del proprio interprete, con gli Spiders From Mars raccontò in tempo reale la propria ascesa e la propria caduta, in un disco omonimo capolavoro e nel disco successivo (Aladdin Sane) e annunciò la propria morte proprio su di un palco, davanti ad un pubblico che non capiva il coup-de-theatre che si stava consumando. Era la rockstar, non l’artista che se ne andava. (L’artista avrà in seguito altre diecimila incarnazioni). Il tutto fu ripreso in un docu-concerto di cui vedremo qualche spezzone nella serata di giovedì, per capire – se mai ce ne fosse ancora bisogno – la rivoluzione che Ziggy portò nelle camerette borghesi dell’inizio degli anni 70.
Luca Scarlini è saggista, drammaturgo e storyteller. Lavora in teatro e crea racconti per musei, palazzi storici e altri luoghi, in Italia e all’estero, è il conduttore di Museo Nazionale su Radio 3. Non è nuovo a presentazioni-spettacolo delle proprie opere: per il suo libro “Star Trash – Le guerre stellari della spazzatura”, ad esempio, fu allestito un vero e proprio spettacolo-reading in cui si passavano in rassegna il peggio (e quindi il meglio) della letteratura, del cinema e della canzonetta italica.