Dopo aver annunciato George Romero, il maestro americano dell’horror, il Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016 (3-10 aprile) presenta pure William Friedkin (L’esorcista, Il braccio violento della Legge) e quattro mostre in anteprima italiana dedicate a George Romero, Mario Monicelli, Marco Bellocchio e ai Mondo Movie di Gualtiero Jacopetti.
William Friendkin. Dopo la conferenza di presentazione, il regista americano riceverà il premio alla carriera la sera del 3 aprile. “La mattina del 4 aprile – si legge sul sito della manifestazione – sarà possibile assistere a una masterclass tenuta dal regista, che la sera del 5 aprile sarà invece a Viareggio per la presentazione di Amarcord, l’indimenticabile capolavoro di Federico Fellini nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna”. La retrospettiva dedicata a Friendkin comprenderà “L’esorcista” (1973), “Il braccio violento della legge (1971), “Il salario della paura” (1977), “Killer Joe” (2011) e Bug (2006). Friendkin è poi strettamente legato a Giacomo Puccini, avendone diretto il Gianni Schicchi, il Suor Angelica e il Tabarro. “Per questo – si legge in una nota inviata ai giornali – l’organizzazione del Festival in collaborazione con la Fondazione Giacomo Puccini produrrà un documentario di 52 minuti, in cui il regista statunitense illustrerà il suo rapporto con il grande Maestro lucchese”.
Le mostre
George Romero e il New Horror Americano. Lucca, Palazzo Ducale dal 26 marzo al 1 maggio 2016. Tutti giorni, ore 9 -19. Ingresso libero.
“Nelle prime stanze – si legge nella nota – ci saranno i manifesti e le fotobuste della trilogia degli Zombi (La notte dei morti viventi del 1968; Zombi del 1978 e Il giorno degli zombi del 1985), a seguire i grandi manifesti (due metri per 140) dei film Creepshow del 1982, La città verrà distrutta all’alba del 1973 e di tanti altri di quegli anni e infine un omaggio al New Horror americano, filone cinematografico di cui Romero è da considerarsi il padre fondatore, con una serie di manifesti originali americani autografati dai più importanti attori ed autori del periodo (1968-85), tra i quali ricordiamo Wes Craven, H. G. Lewis e Brian Yuzna. La peculiarità dei manifesti, delle locandine e delle fotobuste in mostra è quella di essere delle vere e proprie illustrazioni curate dai più importanti disegnatori dell’epoca. I pezzi provengono dalla collezione privata del critico cinematografico e collezionista Paolo Zelati.
Lo sguardo selvaggio – I Mondo Movies in Italia, Gualtiero Jacopetti. Barga, Galleria Comunale, Galleria Bel Canto dal 1 aprile al 1 maggio 2016. Da lunedì a venerdì, ore 10.00-13.00 – sabato 10.00-13.00 e 15.30-17.30 – domenica 10.30-12.30 e 15.30-17.30. Ingresso libero.
“Gualtiero Jacopetti è il giornalista, sceneggiatore e regista che diresse, insieme a Franco Prosperi e Paolo Cavara, il film-documentario “Mondo Cane”, vero capostipite dei “Mondo movie” o shockumentary, che con le loro immagini forti e scioccanti invasero le sale cinematografiche italiane a partire dagli anni Sessanta. Una vera e propria carrellata nel genere che Jacopetti ha contribuito a creare, attraverso manifesti, locandine e fotobuste originali sia di “Mondo cane” che degli altri film del regista, ma anche una serie di 30 fotobuste che illustreranno altrettanti “Mondo movie”, realizzati nel corso degli anni Sessanta e Settanta”.
MARIO – Chiara Rapaccini e Andrea Vierucci per Monicelli. Viareggio, GAMC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani. Dal 2 aprile al 16 maggio 2016 da martedì a domenica, ore 15.30-19.30. Ingresso libero alla mostra con il biglietto della galleria (intero 8 euro, ridotto 4 euro).
“Per il progetto MARIO, Chiara Rapaccini, in arte RAP, compagna di una vita di Monicelli, si è ispirata alle fotografie del suo archivio privato, scattate dai più grandi fotografi di scena tra gli anni ‘60 e ‘90 sui set di molti dei capolavori del regista” si legge nella nota. “Queste foto erano state gettate via, insieme ad altri documenti preziosi, dallo stesso Monicelli, come “documenti del passato senza nessun valore”. Chiara le ha recuperate e negli anni le ha catalogate, ordinate e archiviate, lasciandosi ispirare dai forti contrasti del bianco e nero della pellicola, dalla loro straordinaria forza espressiva (sono immagini di Secchiaroli, Strizzi, Doisneau), dai ritratti dei grandi attori della commedia cinematografica italiana”.
Marco Bellocchio. La pittura dietro l’obiettivo. Viareggio, Villa Argentina. Dal 9 aprile al 1 maggio 2016 da martedì a domenica, ore 10.00-13.00; 15.00-18.00. Ingresso libero.
“Ad un nucleo di 12 dipinti realizzati in età giovanile, fra i 20 e i 23 anni – si legge nella nota – si aggiungono circa 100 opere su carta, nate durante la realizzazione dei suoi film, a partire dal primo “I pugni in tasca”, nel 1966, sino al pluripremiato “Sangue del mio sangue”, del 2015: disegni e bozzetti, ma anche vere e proprie opere, complete dal punto di vista espressivo, una sorta di “pre-visualizzazione” filmica dei personaggi e dei loro tic comportamentali, del loro profilo psicologico, ma anche dei costumi e degli ambienti, delle scenografie e delle condizioni illuminotecniche, atmosferiche e cromatiche. La maggior parte di queste opere sono corredate da appunti e frasi stese con tratto rapido, note tecniche di ripresa o destinate ai collaboratori (scenografi, direttori della fotografia, costumisti).