Mercoledì 24 Febbraio – BRIAN MAY & KERRY ELLIS (Obihall)
Una settimana tardo invernale come era tanto che non ne vedevamo: perché se è vero che una rondine non fa primavera, il disgelo pare arrivare nella nostra terra con una serie di eventi anziani che in confronto il Festival di Sanremo sembra il Primavera Sound.
Per il mercoledì sera Firenze ha in programma presso l’Obihall l’importantissima “Quarta giornata internazionale della messa in piega”. Ospite d’eccezione il vetusto ma pur sempre orgogliosamente inutile chitarrista Brian May, che con i suoi boccoli argentati sarà a disposizione dei presenti e si esibirà in un duetto con la signora Ellis, che in pratica è una specie di Adele, insomma. Bella presenza per questa bionda inglese, incredibilmente classe ‘79, che contestualmente al meeting sarà testimonial sia della linea Vichy per l’invecchiamento precoce, sia della linea di abbigliamento “Piazza Italia senior”.
Tutto perfetto, canzoni perfette, atmosfera in perfetta simbiosi con il main sponsor della manifestazione, la lacca Cadonnet, che per l’occasione rilancerà nuovamente la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare sul ripristino dei CFC nelle bombolette. Del resto la messa in piega è un diritto, ed i diritti possono essere mai concessione.
Piccola anticipazione: il prossimo anno pare che gli ospiti saranno Riccardo Cocciante e Fiorella Mannoia, che per l’occasione pare smetterà di tingersi i capelli del colore delle magliette della Pistoiese Calcio.
Buona serata.
Giovedì 25 Febbraio – MAX GAZZE’ (Obihall)
Se lo fate apposta, sarebbe bene dirlo. Dopo i Bluvertigo afoni a Sanremo, dopo la Consoli il mese scorso a Firenze, dopo i Subsonica in doppia data al Viper Theatre, pare che sia realmente in atto un complotto perpetrato per mano degli over 30 al fine di colonizzare le serate di questa città e non solo.
Eccolo qua, il mitico bassista con l’orecchino a ciondolo (l’unica persona peraltro a indossarlo dopo il 1988), colui che ci ha fatto sognare una quindicina di anni fa con i suoi ottimi dischi e a cui tutti perdonano l’irruenta zeppola, piccola inflessione sputacchiosa che ha animato per mesi le simpatiche bacheche dei detrattori di Jovanotti.
Consigliamo la serata, nonostante sia a rischio “effetto Ermanno Olmi”. Dicesi “effetto Ermanno Olmi” quella situazione climatica in cui, dati scientifici alla mano, gli individui maschi si trovano in una strana condizione patologica di appesantimento del sacco scrotale con conseguente sonnolenza indotta.
Delirio indotto da sentimenti di rimpianto giovanile? Possibile, certo. Ma forse siamo troppo severi con il pur buono Gazzè, che comunque rimane un gran bassista, come leggenda narra: la stessa secondo la quale Britti è un ottimo chitarrista, BLUES. Ma tanto il blues chi lo ascolta adesso? Lo stesso numero di amanti musicisti che ascoltano Gazzè, forse.
Che dobbiamo dirvi? Aspettiamo Silvestri a sto punto, e già che ci siamo i Cattivi Pensieri. Magari in una data dove non giochi la Fiorentina il ritorno di coppa. Cazz.
Venerdì 26 Febbraio – KILLER QUEEN (Auditorium Flog)
Musica, ancora musica, in questa settimana. E adesso basta andare con il “forse” ai concerti: è venerdì, l’Auditorium Flog fa una programmazione azzeccata per questa tranche anziana, non piove e Sanremo e la polemica sono alle spalle. Proprio per questo il concerto di stasera è una pedina infallibile per sbloccare la serata: sul palco salirà la tribute band ufficiale dei Queen, i KILLER QUEEN. Titolo celebrativo di un grande pezzo del gruppo inglese, musicisti straordinari, capacità scenica ottima e la dignità, rara, nel non camuffarsi come spesso accade ai falsi Mercury, che li vediamo con il baffo finto tipo festa di carnevale della parrocchia.
Ma c’è realmente bisogno di una cover band dei Queen? Beh forse sì. Perché il “sembra che siano” è giustificato dalla mancanza dell’elemento chiave del complesso, lo stesso elemento che ha fatto sembrare le reunion dei Queen (veri) artificiali, innaturali: una sorta di sinistra italiana senza D’Alema e Bertinotti e Fabio Mussi. Senza la vocazione minoritaria e gli sproloqui sui grandi temi non esisteva la sostanza, e senza Mercury vero nei Queen non esistono a nostro avviso i Queen.
Il concerto, sottolineiamo, è ad uso esclusivo dei fan, in special modo quelli che ci hanno smarronato alle medie ed alle superiori con il “Best of” e con la corona, il pianoforte e la bandiera inglese (che sembra che solo i Queen abbiano fatto il concerto più bello del mondo, con buona pace tipo degli U2). Ma della buona musica verrà suonata, stasera. Utile o meno? Mah, punti di vista. Buon concerto.
Sabato 27 Febbraio – CLAUDIO BAGLIONI + GIANNI MORANDI (Mandela Forum)
135 anni sul palco del Mandela Forum. Sono tanti? Sono pochi? Calcolando che Leonard Cohen da solo ampiamente batte a livello geriatrico questi signori, possono non essere molti. Sono pochi anche per il pubblico partecipante di questo duetto unico, nel nome dalla vetusta canzone italiana. Su Claudio Baglioni possiamo dire veramente poco: “agonia”, simpatico soprannome affibbiato al romanissimo cantautore, ha scritto dei brani fondamentali nello sviluppo del nostro percorso socio-culturale. Brani complessi nella musicalità, ma semplici e diretti nelle parole. Il problema è soggiunto in quel tardo pomeriggio di venti anni fa, quando Claudio aprì la porta di uno studio di chirurgia estetica, scegliendo per l’invecchiamento la soluzione “Sandra Milo”: si immolò, come poche cavie nel genere umano, alle sperimentazioni sintetiche contro l’invecchiamento, rivendendosi poi con un contratto postumo direttamente alla Mattel, per la produzione del “Big Jim older version”. Ma Claudio Baglioni non è un semplice artista, è Baglioni.
Gianni Morandi. Per celebrare la sua potenza basta una parabola. Gianni Morandi, settantenne, è andato a trovare una sua vecchia zia a Scandicci. Ha parcheggiato su un passo carrabile. Il suv è stato rimosso dalla Polizia Municipale. Gianni Morandi è andato al comando per pagare la multa e riprendere l’auto. Tempo 4 minuti, insieme a Gianni Morandi c’erano gli agenti che lo avevano multato e all’assessore alla mobilità per farsi una foto. E’ indubbio che se fossimo negli Stati Uniti ci sarebbe già una chiesa avanguardista che avrebbe come culto, lui. GIANNI MORANDI.
Questi due signori saranno su un palco questa sera, e l’evento diventa subito L’EVENTO. Nonostante il concerto del bello, bravo e intelligente Gue Pequeno al Viper e nonostante la serata ggiovane della Black Candy GO! Party all’Auditorium Flog. Al Mandela Forum saremo sicuri di assistere ad un evento epocale, che azzera per importanza occasioni come l’incontro Foreman-Alì del 1974, o il dibattito televisivo Berlusconi-Occhetto del 1994. La coppia in questione è più potente di Sandra e Raimondo, di Stanlio e Olio e del mitico duo Sandreani-Stacchini alla guida del Padova Calcio nel 1992-93.