Addio cantuccini di Prato, benvenuti (benvenuti?) cantuccini toscani. Dall’Unione Europea è infatti arrivato questa mattina “il riconoscimento dell’IGP (indicazione di origine protetta) per i “Cantuccini Toscani” o “Cantucci Toscani“, si legge in una nota della Regione.
Poco male insomma se i cantuccini sono da sempre chiamati anche “biscotti di Prato“, adesso sono biscotti toscani e basta, con buona pace di quella specificità di cui i pratesi, in questo ambito più che in altri, son sempre andati fieri. “La concessione dell’IGP – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – è il giusto riconoscimento per la qualità e tipicità toscana di un prodotto da forno che viene proposto come fine pasto in tutta la Toscana nel classico abbinamento con vin santo, un prodotto che appartiene indiscutibilmente alla tradizione regionale tanto da aver consolidato la doppia dizione Cantuccini Toscani e Cantucci Toscani, nomi che vengono entrambi protetti”. Il cantuccino è il terzo biscotto più conosciuto al mondo con un fatturato complessivo stimato in 35 milioni di euro ed un export del 37%.
La ricetta della quale viene riconosciuta la tipicità, si legge ancora nella nota, “vede come ingrediente caratterizzante le mandorle dolci intere in misura non inferiore al 20%. Nella ricetta anche il burro, il miele e le uova, secondo un preciso disciplinare di produzione”. E chi non lo rispetta non potrà fregiarsi del marchio di origine geografica protetta. Un vittoria, secondo l’assessore all’agricoltura perché, dice, “il riconoscimento dell’IGP andrà a vantaggio della qualità del prodotto toscano e delle aziende che lo producono, che vanno dalle piccole imprese, come i forni di quartiere, alle medie e grandi imprese dolciarie, a cui spetta il merito di aver portato i cantuccini sui mercati europei ed extra europei riscuotendo un meritato successo.”
La richiesta di riconoscimento era stata avanzata da Assocantuccini, associazione che raccoglie sedici produttori di tutta la Toscana tra cui il pratese “Forno Steno”.