“#SVEGLIATITALIA. Fai il primo passo verso l’uguaglianza. Un paese civile protegge l’amore”. Anche i pratesi parteciperanno alla colorata e rumorosa mobilitazione nazionale organizzata per sabato 23 Gennaio 2016 per svegliare i cittadini italiani da un assopimento che sta rendendo miopi i più di fronte a quotidiane violazioni dei diritti umani, in primis il diritto all’uguaglianza.
L’appuntamento, coordinato dal Comitato Gay e Lesbiche di Prato, è alle 13,45 alla Stazione Centrale con destinazione Firenze, Piazza della Repubblica, ore 15. L’occasione è la prossima discussione in Senato del Ddl Cirinnà sulle unioni civili, senza distinzioni di sesso, e che prevede anche la garanzia per ogni coppia del diritto ad adottare il figliastro – lo stepchild – ossia il figlio del compagno o della compagna. Un punto, questo, che proprio non viene digerito da buona parte della società tradizionale legata alla Chiesa, che ha infatti organizzato una contro-manifestazione a Roma, benedetta da Bagnasco che ha giudicato il disegno di legge “una distrazione grave e irresponsabile”. A promuovere la mobilitazione Svegliati Italia sono le associazioni nazionali LGBTI (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, MIT) appoggiate da molte altre associazioni di ogni ordine e grado, qualche amministrazione comunale e moltissimi singoli cittadini.
A Firenze saranno presenti, infatti, oltre a molte sigle dell’associazionismo e qualcuna della politica, anche pratese, i gonfaloni di alcune amministrazioni comunali dei dintorni quali Comune di Calenzano, Comune di Impruneta, Comune di Campi Bisenzio, Comune di Certaldo, Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. Nessuna adesione ufficiale è invece arrivata né dal Comune di Prato né da quelli del territorio provinciale.
Tutti in strada anche a Pistoia, dalle ore 17 in piazza Gavinana (Globo), dove la cittadinanza è invitata a partecipare e aderire per mandare un forte messaggio in favore dell’uguaglianza e a sostegno delle necessarie tutele e riconoscimenti per le persone LGBT. “È il momento per lo Stato Italiano – scrivono gli organizzatori di Arcigay Pistoia – di riconoscere i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender e di tutelare i figli senza diritti delle famiglie omogenitoriali. A piccoli passi ci muoviamo verso l’uguaglianza, non accetteremo ribassi in una legge che prevede solo un minimo riconoscimento che aspettiamo da anni. Portate le vostre sveglie, orologi da muro, orologi da polso e smartphone: alle ore 18 faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto”.
Questo l’appello che verrà rivolto da ogni piazza mobilitata a Governo e Parlamento: “L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese. La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti!”