Mercoledì 13 Gennaio – PITTI IMMAGINE UOMO – Location varie
Buon anno a tutti. La Fiorentina ha perso malamente in casa contro la Lazio, “salutate la capolista” è un ricordo bagnato di pioggia (poca) autunnale prePontetice, e Firenze torna ad essere la Firenze di sempre. Anno nuovo, vita vecchia: PITTI IMMAGINE UOMO. Troppo facile per questa manifestazione usare gli status o i tweet dei vari personaggi impegnati socialmente, che denigrano in coda su Viale Fratelli Rosselli il più grande evento di moda sul nostro territorio. Troppo facili le risatine di chi prende in giro il deboscio fluttuante nel capoluogo toscano in questi giorni. Ma purtroppo o per fortuna il fiorentino vive la doppia natura di bottegaio e nobile; critica male come faceva la Guzzanti con Berlusconi e razzola bene, come la Juventus che gira che ti rigira continua a vincere partite. Tutti ce l’hanno con Pitti, nessuno ce l’ha con Pitti: perché “Pitti” è un evento astratto, non si sa bene cosa succeda e dove succeda, che tanto non è che l’evento sia poi quello solo quello ufficiale. Una certezza è vedere l’invasione di strani personaggi fuori da piccole case del centro storico, perché c’è sempre una serata in una mansarda di una zia ricca della stagista di turno. Senza contare i DJ set improbabili a ore del giorno e della notte improbabili, dove in posti come musei civici si da l’assalto a tartine di pessima confezione. Dove ci si incrocia, noi normali, chiedendosi di cosa parlino gli autoctoni della moda. Va tutto bene. Alberghi pieni, ristoranti pieni, Firenze viva. Basta partire un quarto d’ora prima la mattina, ascoltare gli 883 in macchina e lasciare al fato il destino di questa manifestazione, fiorentina non nell’anima ma sicuramente nell’atteggiamento.
Giovedì 14 Gennaio – CHIARA CIVELLO DUO – Sala Vanni
Questo è un giovedì importante per Firenze. Nonostante l’artista che si esibirà stasera vi ricordi il nome di una vostra compagna delle medie (benedetti pseudonimi dimenticati) incrociata con i SAFRI DUO, musicisti danesi noti nell’ambito della musica elettronica, lo spettacolo è caldamente consigliato. Perché? Non solo perché quel trombone italoamericano di Tony Bennett abbia insignito questa ragazza del titolo di “migliore cantante jazz contemporanea”, non solo perché la Civello sia una cantante che definirla bella è riduttivo, ma perché stiamo assistendo alla nascita di una nuova Ornella Vanoni, ma stavolta senza rinite cronica.
Chiara Civello è brava, ha una voce molto bella, tecnica ma al contempo particolare. Una dote che le ha consentito di duettare con mostri sacri della musica brasiliana come Chico Buarque e Gilberto Gil: privilegio non esclusivo, visto che ci è riuscita anche la Mannoia prima di prendere una deriva leggera quanto la stazza di Mario Adinolfi, ma pur sempre un privilegio.
Che se ne dica, questa artista è un’eccellenza italiana nella musica. Una musica che concilia forse il sonno forse più di un documento redatto dalla segreteria della DC nel 1973: ma la musica può e deve essere anche un piacere da fine giornata e non solo uno sfogo per rockstar. Mettetevi una camicia normale (non quelle con il colletto alla cinese che sembrate vestiti con le mantelline dei parrucchieri), ed andate, signori.
Venerdì 15 Gennaio – IL VOLO – Mandela Forum
Il più grande colpo di genio della storia della musica italiana dopo il Raf di “Self Control” è di scena stasera al Mandela Forum. Facciano poco gli schizzinosi i fan del rock, che magari sono estimatori dei Muse, praticamente la cover band inglese del terzetto italiano. Facciano poco gli indignati gli amanti della della nostrana canzone, che poi dovrete spiegarci perché Al Bano, Bocelli e la Nannini vanno bene, e questi tre improbabili personaggi no. Vi consigliamo o no questo evento? Mah. C’è del reale imbarazzo davanti a un terzetto vestito come un manichino di Zara che canta con la voce di Bocelli canzoni composte da Eros Ramazzotti dopo un intervento di calcoli renali. Ma dobbiamo passare avanti all’imbarazzo, andare avanti. La canzone italiana fa progressi anche così, diventa prodotto da esportazione e da vendita. Come il Chianti Gallo Nero, marchio di fabbrica dell’italico brindisi, dobbiamo renderci conto che all’estero IL VOLO è perfettamente quello che il mondo pensa di noi. Vogliamo andar contro e provare ad esportare Gaber, Litfiba, Franco Fanigliulo o Iosonouncane ? Provateci, se vi riesce. Da che mondo è mondo tutti vogliono vederci gorgheggiare, e lasciamo questi ragazzi farlo. Magari potrebbero passare da un parrucchiere prima che non usi la lacca Cadonnett e la spazzola della nostra zia. Magari si, questa sarebbe anche educazione. Buon concerto.
Sabato 16 Gennaio – LAIKA di e con Ascanio Celestini – Teatro Puccini
Ultima serata settimanale, quella più importante. Ultimo lavoro di Ascanio Celestini, il mitico Ascanio Celestini, prode animatore dei biodinamici banchetti di dandiniana memoria, commendatore emerito dell’ordine delle professoresse di italiano dei licei di periferia.
Spettacolo importante, questo LAIKA, che non è uno docu-spot per una marca di camper o un ritratto postumo della cagnetta morta nello spazio, ma è invece una rappresentazione dove il Celestini mantiene tutta la sua modestia e umiltà interpretando un personaggio minore della storia umana come Gesù Cristo. Ma mica un Cristo normale, biondo con i capelli lunghi, con le parabole narrate nei Vangeli: “famolo strano”, come direbbe Ivano in “Viaggi di nozze”, ed il Gesù in questione è non vedente, abita in periferia e San Pietro gli fa la spesa. Ciliegina sulla torta,a narrare il tutto la voce di Alba Rohrwacher. Del resto la Morante invecchia, e come principessa del cinema impegnato ci troviamo questa curiosa e prosperosa attrice, il cui cognome risulta impronunciabile anche al fidanzato.
Affrettiamoci ad andare a teatro per apprezzare questa risposta al pentastellato “Cercasi Gesù” di Comencini, che Celestini, il pizzo meno opportuno dell’Europa mediterranea, è rimasto fra i pochi della militanti teatrali figli di RaiTre ancora attivi. Del resto Riondino sta cercando nuovamente l’ispirazione leggendo “Fuori!” di Matteo Renzi, Paolo Rossi si esibisce per sua scelta solo in taverne della provincia di Padova e a Moni Ovadia la moglie ha proibito di uscire di casa con lo zuccotto fatto all’uncinetto, ed è andato in crisi nervosa.
Buona serata!