Sara Nesti, Elisa Bardazzi e Virginia Gradi sono The Loom, la fabbrica del movimento, un immenso spazio multifunzionale nella zona del Soccorso, che da quasi tre anni arricchisce l’offerta culturale pratese. Direttrice artistica nonché proprietaria del fondo – ex stanzone sotto casa dove la sua famiglia teneva i telai della Prato che fu – è Sara, che è anche coreografa e ballerina.
A farci da guida in questi vasti spazi eterei e luminosi è Virginia, la voce del gruppo, ballerina, ma anche addetta alla comunicazione. “Noi tre ci conosciamo da almeno dieci anni – racconta-. Elisa e io eravamo allieve di Sara in uno dei suoi corsi di danza contemporanea. E da lì ci siamo unite in un rapporto che è andato oltre e che ci ha portate fino a qui, a percorrere questa strada in cui crediamo tanto, consce che è tutta una scommessa”.
The Loom è luogo di corsi – dalla danza per adulti, (anche quelli che si avvicinano alla danza per la prima volta curiosi di capire come il corpo funziona), ai laboratori per bambini, passando per lo yoga, i balli popolari, il tip tap e via dicendo -, ma anche luogo di residenze per gli artisti in cerca di spazi in cui provare in pace e serenità, e punto di riferimento per stage formativi di altissimo livello. “In questo periodo stiamo ospitando un percorso formativo per danzatori e attori che ci sta dando soddisfazioni immense. A dirigerlo è Marigia Maggipinto, danzatrice d’eccellenza che è stata per 10 anni nella compagnia del Tanztheater di Pina Bausch. Una maestra davvero eccelsa che conduce gli allievi, sia ballerini che attori, nell’emozionante percorso di teatro-danza tipico della coreografa tedesca”. Si tratta di uno stile molto particolare e coinvolgente, che mira a estrapolare il proprio io creativo da ogni singolo partecipante per arrivare a dare maggiore forza ed valore al gruppo. “A giugno faremo la restituzione che molto probabilmente sarà ospitata nel circuito teatrale del Metastasio, dove Marigia ha lavorato tanto ai tempi di Pippo Del Bono”.
Il The Loom è però anche luogo per bambini. “A curare i laboratori per i piccoli di ogni età è Elisa – spiega Virginia -. E voglio precisare che si tratta di movimenti che non c’entrano niente con il cliché ‘danza uguale scarpette e tutù’. Sono adattissimi per tutti, maschietti compresi. È un linguaggio diretto che non ha genere. Quando il prossimo? Da gennaio”.
Ma il The Loom oltre che studio è sala performativa. “E’ uno spazio adattissimo a contenere pubblico – precisa -. E’ ampio e versatile. Per questo ospitiamo molto volentieri altre compagnie, anche teatrali, e organizziamo rassegne musicali e di teatro. Non siamo solo danza. Accogliamo con gioia ogni forma di arte scenica e se poi le compagnie che invitiamo ci propongono un laboratorio, uno scambio, ben vengano. Siamo aperte ai nuovi stimoli”.
Quindi arriva l’accenno finale al festival che sta per decollare, Varchi Attivi, dello Ztt, che debutta venerdì 11. “Il gruppo Ztt è l’ideale: ci si prende a braccetto e si cammina insieme, interagendo. È nato da una gentile richiesta dell’assessore Mangani, che voleva aiutarci trovando un modo per far qualcosa insieme. Ammetto – precisa – che una sensibilità simile non l’avevamo mai trovata in un’amministrazione comunale. E così è nato Ztt, Zone a traffico teatrale, dove Zappa, Allincontro, Spazio A e noi ci sosteniamo a vicenda scambiandoci idee, spazi e iniziative. Abbiamo esordito ad aprile con la festa del libro, poi a settembre con Contemporanea e adesso Varchi Attivi, il nostro primo festival, con solo pezzi inediti. Ognuno performerà in casa dell’altro e il 19 finiremo con una bella festa al The Loom”.