Mercoledì 9 Dicembre – In Heart of the Sea (Le origini di Moby Dick) – Spazio Alfieri.
“Le origini di” hanno sostanzialmente sempre avuto nelle saghe una bella presa sul pubblico. Fulgido esempio è stato il lavoro di ciuffone Lynch che visto il successo della serie “Twin Peaks” realizzò dopo due anni “Fuoco cammina con me”, ovviamente per estinguere il mutuo della casa in montagna. Possiamo continuare con quello che hanno fatto ad Hannibal Lecter dopo il fantastico “Il silenzio degli innocenti”, anche se tutt’ora aspettiamo il prequel di Rocky con un Balboa adolescente interpretato sempre da Stallone stesso, che tanto è sicuro del fatto che il pubblico non si accorga che oramai ha 70 anni. Il mitico Spazio Alfieri stasera ci propone una pellicola di tutto rispetto, in questo inutile mercoledì prenatalizio: “In Heart of the Sea”, il prequel di Moby Dick. Tralasciando i fan del romanzo e coloro i quali pensano che Moby Dick sia solo la gloriosa trasmissione tv di fine 90 condotta da Santoro, il film risulta essere moderatamente stroncato anche nelle recensioni, nonostante sia diretto dal maestro Ron Howard. Proprio lui, il grande regista i cui due grandi problemi sono di avere interpretato Richard Cunningham, ovvero una sorta di Ignazio Marino immerso nel musical Grease, e di essere l’unico dell’emisfero boreale a camuffare la propria pelata con un cappellino. Ron, sei un grande, ma anche Samuel dei Subsonica ha fatto outing.
Giovedì 10 Dicembre – Peter Hook & the light – Viper Theatre
Risulta veramente complicato indicare se andare a vedere o meno un concerto del genere. Cerchiamo di fare un secondo la quadra: Peter Hook è il fondatore di una delle band più influenti, originali, celebrali ed empatiche della storia della musica moderna, i Joy Division. Peter Hook è il portavoce nel nostro mondo del verbo purtroppo prematuramente mancato di Ian Curtis. Peter Hook è uno dei bassisti più espressivi della storia del rock. Quale è il problema? Nessuno, nessun problema. Nemmeno quello di fondare una band a proprio nome a 54 anni suonati, suonando il “best of “delle band con cui ha avuto successo. Anche con lo stesso logo. Lo fanno in diversi, anche Paul McCartney che canta ai concerti “Helter Skelter”. Lo fa Paul Weller suonando i pezzi dei Jam, e non parliamo dei Queen che pare abbiano aperto un’agenzia di consulenza per band rimaste senza frontman famoso. Tutto si cela nell’empatia: la stessa che fa migrare decine di migliaia di persone verso una struttura pubblica denominata “stadio” per le partite della propria squadra del cuore, quando starebbero comodamente a casa con la PayTV a vedersi l’importante manifestazione calcistica. Se siete empatici, andate a vedere Hook. Se pensate che i pontefici postumi, insomma, hanno un po’ rotto, state a casa. In ogni caso ascoltatevi i Joy Division, la cui potenza espressiva fa realmente spavento anche nel 2015.
Venerdì 11 Dicembre – Le Dolenti Note – Teatro Puccini
Serata importantissima quella di stasera al Teatro Puccini. Di scena è la mitica “Banda Osiris”, il quartetto più amato dalle sezioni dei Giovani Padani di Cuneo sud e dal Club Forza Italia del Molise. Un autentico portento sonoro, giovane e audace, come piace ai principali finanziatori della rappresentazione, ovvero l’associazione nazionale “Professoresse di lettere con lo scialle favorevoli all’occupazione”. Possiamo solo spender parole buone nei riguardi alla mitica “Banda Osiris” la cui indubbia capacità espressiva li lega al bollanismo più estremo. Ma non solo: nel caso del quartetto in questione la stonatura dei fiati dà loro una dimensione anche da banda di strada quasi alla Kusturica, ma con degli abiti stirati e del deodorante indossato. C’è tutto stasera, ed il Puccini potrà tornare ad essere anima pulsante della sinistra, quella vera: quella delle pecette sulla bocca sulla copertina di Repubblica, quelle delle primarie fra Franceschini Marino e Bersani, quella del “No B-Day”, quella di un Nanni Moretti che in Aprile si faceva prendere in giro da un giornalista francese che sosteneva che al governo in Italia c’erano gli ex fascisti. “Dura da digerire”, come disse Oronzo Canà al presidente Borlotti della Longobarda.
Sabato 12 Dicembre – Il Teatro degli Orrori – Auditorium Flog
E la settimana si concluse con il cosiddetto “botto”: sul palco dell’ Auditorium Flog, o meglio della Flog in questo sabato prenatalizio arriva la band più originale, solare, pacata e introspettiva della storia della musica italiana: “Il teatro degli orrori”. Abbiamo parlato in altre circostanze dei nomi delle band, e stavolta vogliamo spezzare una lancia in favore del Pierpaolo C.: mai nome più pertinente fu dato ad un complesso. Ma non potete mancare, o se mancate siete solo dei servi del sistema, amici miei. Perché stasera sul palco si fa la vera canzone rock politica, si parla delle questioni sociopolitiche degli stati centroafricani, si parla della libertà di stampa oramai scomparsa nel nostro paese. Tutto questo alternando citazioni a caso di pensatori sconosciuti, birre medie sgassate, cicchetti di rum distillato in provincia di Livorno e sigarette in una frequenza elevata a tal punto che anche Serge Gainsbourg avrebbe detto “fatemi respirare”. Ovviamente tutti vestiti elegantemente di nero, come se si dovesse andare alla Cresima del figliolo di Robert Smith. Pierpaolo C. e la sua profonda voce, utilizzata sembra nel doppiaggio dell’ultimo film di animazione Disney, vi condurranno nel magico mondo delle argomentazioni da utilizzare alla prossima assemblea di istituto, o durante l’okkupazione. Astenersi astemi e non fumatori.
Foto tratte da internet.