“La parte “centrale” e “produttiva” della forza-lavoro dai 24 ai 49 anni, è sempre più disoccupata, precaria, o precariamente occupata al punto da non potersi pagare una pensione“. Così scriveva qualche giorno fa sul Manifesto il giornalista Roberto Ciccarelli prendendo spunto dall’ultimo rapporto Istat. Ne hanno parlato tutti i giornali e tutte le televisioni di questa generazione, milioni di persone, e del futuro che si devono aspettare. Nel suo articolo Ciccarelli la chiama “bomba sociale” e non è certo una scoperta: una grossa fetta di popolazione composta da precari, freelance e lavoratori autonomi che non arriverà a maturare una pensione degna di questo nome. Tra le tante definizioni che sono state appioppate a questa nuova, grande fetta di italiani, c’è anche “Quinto Stato”.
Come il titolo del libro che proprio Ciccarelli, insieme a Giuseppe Allegri, ha dato alle stampe a fine 2013 e che sabato 12 dicembre verrà presentato anche a Prato, negli spazi di Aut (via Filippino) alle 18,30.
“Il Quinto Stato è una condizione incarnata in una popolazione fluttuante, composta da lavoratrici e lavoratori indipendenti, precari, poveri al lavoro, lavoratori qualificati e mobili, sottoposti a una flessibilità permanente – si legge sulla Furia dei Cervelli – La loro cittadinanza non è misurabile a partire dal possesso di un contratto di lavoro, né dall’appartenenza per nascita al territorio di uno Stato-nazione poiché per questi soggetti si presuppone l’avvenuta separazione tra la cittadinanza e l’attività professionale, l’identità di classe, la comunità politica e lo Stato. Oggi sono stranieri o barbari tanto i nativi italiani, quanto i migranti. Entrambi appartengono alla comunità dei senza comunità. La loro è una cittadinanza senza Stato, poiché lo Stato non riconosce loro la cittadinanza”.
Attenzione però. Secondo i due autori del libro il “quinto stato” sopravviverà alla crisi. “Lo farà in un modo capace di mutare per sempre la nostra concezione di lavoro, di accesso ai diritti, di partecipazione politica – si legge nella presentazione dell’incontro – promuovendo l’autotutela, la cooperazione tra lavoratori indipendenti e cittadini, l’economia della condivisione”.
A Prato, i due autori affronteranno quindi i temi del welfare, del lavoro, dei diritti e della dignità del “quinto stato”.