Lo Spazio A è Elisa Romagnani e Camilla Vuolato, due amiche che si sono incontrate giovanissime a scuola di danza contemporanea e che da allora non si sono mai più perse. Diventante ballerine professioniste, hanno deciso di unirsi in un ambizioso progetto artistico, che parte da uno spazio multifunzionale alla Querce, con corsi di varie discipline e appuntamenti culturali, e sfocia nella produzione e nella distribuzione artistico-coreografica dei lavori della loro Compagnia. L’atmosfera è serena e accogliente, si respira voglia di fare e di creare.
“Lo spazio è nato nel 2011 – racconta Camilla – come supporto a una realtà coreografica e artistica che già Elisa aveva consolidato e alla quale ho dato l’apporto organizzativo e logistico. Ci siamo unite così, con naturalezza e slancio. La scuola è nata per sostenere questo nostro sogno: far girare la nostra Compagnia. Nasce come una scuola di danza basata sulla convinzione che la formazione classica non sia l’unica strada per rendere un ballerino completo. Crediamo fermamente che per essere completo un danzatore contemporaneo possa apprendere anche praticando altre discipline come le arti marziali o pilates per esempio. E noi abbiamo strutturato in nostri corsi su questa filosofia”.
Dopo che lo Spazio A è decollato come scuola – “e ci è voluto un lungo anno di duro lavoro”, precisa Elisa – si sono finalmente potute concentrare sulle loro produzioni, con le quali partecipano a concorsi e festival. “In questi anni, però, – precisa Camilla – le nostre sale sono servite spesso anche come residenze artistiche per altri: ballerini, coreografi, attori. E questa è una delle esperienze da cui più apprendiamo e con le quale più amiamo contaminarci per crescere. Il via vai che si è creato nelle nostre stanze di artisti di ogni tipo che ospitiamo per provare e montare performance ci sta dando molto”.
La Compagnia Spazio A ha dunque girato e girerà in varie zone d’Italia, mettendosi alla prova in ogni modo, con collaborazioni anche sperimentali con musicisti e attori. “Tutto è iniziato nel 2010 – spiega Elisa -, quando io e Valentina Lapolla, artista visiva pratese, abbiamo deciso di sperimentare mettendo su un lavoro molto complesso in cui io curavo la coreografia e lei si concentrava sulle riprese video. E anche se ancora era tutto prematuro, mi è servito molto per capire che era quello che volevo fare. Con Valentina ne è nata, infatti, una collaborazione forte e continuativa che mi ha avviato in questo mondo e quando Camilla ha scelto di portare avanti l’organizzazione e la produzione, ci siamo messe insieme ed eccoci qua. Man mano che lo Spazio A cresce, Camilla può permettersi sempre più di staccarsi dalla organizzazione quotidiana e buttarsi sulle produzioni, cercando concorsi, premi, rassegne, vetrine. Questo è quello che amiamo fare e cercheremo di farlo al meglio”.
E’ Elisa la coreografa e l’interprete degli spettacoli che crea, nei quali ama far interagire altri professionisti, e non solo danzatori. Spesso lavora con musicisti o attori, tirando fuori lavori molto suggestivi che puntualmente sottopone all’occhio esperto della collega. “Camilla è uno degli interlocutori principali di tutto ciò che creo. Venendo dalla danza, essendo anche lei una professionista resta fondamentale per i feedback, per filtrare stonature e sfumature. E poi cura spesso le luci e dunque ha l’occhio giusto”. La loro è una collaborazione a 360 gradi. E il risultato è davvero dei migliori.
“Il lavoro che finora ci ha dato più soddisfazione – dicono in coro – è I Parenti di Averroè con Giulia Aiazzi”. Poi prosegue Elisa: “È un lavoro a cui crediamo tanto e siamo certi che ha ancora tanta strada da fare. Già siamo andati a Roma e in Sardegna, e so che può fare ancora tanta strada. Adoro lavorare con Giulia. Insieme abbiamo partecipato anche a Contemporanea. La nostra Compagnia aveva il compito di riprodurre l’olfatto e con lei abbiamo creato il percorso basato sull’aroma di caffè e pasticcini. Un successo. Ed è sempre lei che ha letto la poesia musicata che è diventata cuore dello spettacolo che metteremo in scena al Festival Varchi Attivi, ideato da noi e da altre tre compagnie pratesi con le quali abbiamo formato il gruppo Ztt, zona a traffico teatrale, e che si svolgerà in sei giorni concludendosi il prossimo 19 dicembre. Durante il festival, ogni spazio ospiterà la performance di un altro e ne sarà ospite a sua volta, così da creare un gioco dinamico di cambio di posto. Noi saremo ospitati dallo Spazio teatrale Allincontro di Matteo Bonechi”.
Gli impegni di Spazio A sono tanti, sono qui e sono ora, ma Camilla ed Elisa non si fanno sopraffare. Anzi, proveranno a spingersi perfino in Europa, perché ci credono, perché hanno una passione tangibile e tanto talento.