La Polisportiva Aurora si è aggiudicata il finanziamento europeo da 500 mila euro per un progetto incentrato sull’inclusione sociale di persone con disabilità mentale attraverso lo sport e Prato ne guadagna in vivibilità e civiltà.
Si chiama Insport+, fa parte del programma Erasmus+, e mira a concretizzare momenti di scambio e diffusione a livello europeo delle buone pratiche di promozione dell’inclusione sociale in nome di una diversità che arricchisce.
“Siamo orgogliosi di avere associazioni come l’Aurora – spiega Luca Vannucci, delegato allo Sport del Comune – che grazie al lavoro volontario arricchiscono la città dando tanto anche rimettendoci. Lo sport è aggregante: normodotati e diversamente abili, popoli diversi e pratesi da generazioni. Unisce e forma. E questo riconoscimento europeo arrivato a Prato arriva a suggellare una ricchezza preziosa e impagabile”.
Di cosa si tratta? Lo spiega Claudio Martini, il presidente di Aurora. “Ci hanno premiato finanziandoci l’80 percento dei 523.600 euro totali, perché abbiamo dimostrato di saper proporre e adottare pratiche innovative in pratiche di inclusione a livello locale, nazionale e internazionale, in un’ottica integrata di livello europeo. Realizzeremo incontri con gli altri partner che porteranno con sé moduli formativi per operatori e istruttori, eventi sportivi, seminari e workshop di approfondimento, laboratori e attività ricreative rivolte a utenti, operatori, comunità locali, stakeholders e amministratori locali”. Ma non solo. sono previste anche attività di sensibilizzazione dei cittadini e approfondimenti conoscitivi tecnico-scientifici su cui basare le varie azioni del progetto.
“Questo progetto ha alle spalle le esperienze e le attività svolte dall’Aurora nel precedente progetto europeo, Insport, portato avanti dal 2013 al 2014. Partirà da gennaio e terminerà a dicembre 2017 coinvolgendo altre eccellenze in questo campo provenienti da Ungheria, Portogallo, Germania, Spagna, Bulgaria, Francia e Inghilterra, che finanzieranno insieme a Prato il restante 20 percento dell’intero costo. Il tutto sarà supportato da Aces, una rete europea con sede a Bruxelles.
Il fine ultimo è continuare ad abbattere le barriere della diversità attraverso lo sport, come Prato già fa a molti anni ormai. “Siamo già al terzo progetto europeo aggiudicato – precisa Martini -. Questo significa che quando le associazioni e l’amministrazione lavorano in sinergia si ottengono risultati ottimi”.