Al Festival di Locarno di cinquant’anni fa “I pugni in tasca” dell’esordiente Marco Bellocchio spiazzarono il pubblico. Alla Mostra di Venezia un critico spagnolo definì l’opera prima del regista piacentino “la rivelazione di uno sconosciuto”.
A mezzo secolo di distanza la “pellicola” torna in sala in versione restaurata per il ciclo “il Cinema Ritrovato al Cinema” grazie al lavoro del laboratorio l’Immagine ritrovata della Cineteca di Bologna. Solo martedì 10 novembre (ore 16.30 / 19.00 / 21.30) sarà riproposto al cinema Terminale di Prato.
A tanto tempo di distanza dalla sua realizzazione “I pugni in tasca”, protagonisti Lou Castel e Paola Pitagora, conserva la sua forza corrosiva attraverso la messa in discussione, crudele, di istituzioni quali la famiglia e il cattolicesimo. Prefigura gli “smottamenti” che da lì a poco sconvolsero la società italiana.