L’esperienza di Lucca Comics, lo scorso anno, mi fu possibile paragonarla solamente ad un esodo post-apocalittico: una folla barcollante, spaesata e stremata che cercava una via di uscita dalla città, o quantomeno in cuor loro speravano di essere tele-trasportati in qualsiasi altro luogo, persino lo svincolo autostradale di Altopascio sarebbe andato benissimo. Mi promisi che non avrei mai e poi mai rivissuto quello scenario da The Walking Dead, ma quest’anno ho voluto rischiare di nuovo e armato delle peggiori aspettative e protetto dallo spirito guida di Rick Grimes mi sono gettato con coraggio nella mischia.
È stato un 2015 di cambiamenti per Lucca, non del tutto radicali, ma indubbiamente ben palpabili data la maggiore organizzazione; dopo tutto nel 2014 furono investiti da un successo oltremodo inaspettato e quest’anno sono corsi ai ripari. Il costo del biglietto agevolato fuori dal fine settimana e la distribuzione diversa, e più ampia, degli stand hanno dato la classica ventata di aria fresca a tutta la fiera.
Lucca ha visto crescere il numero dei visitatori rispetto all’anno scorso, anche se sono stati contati circa 20000 ingressi in meno – oltre 400000 presenze in totale di cui 220000 paganti -, ma nonostante ciò è stato comunque un grande successo. La mia sensazione è che Lucca abbia imparato benissimo la lezione che l’ha messa ko, sacrificando il 10% circa degli ingressi, ma realizzando allo stesso tempo un evento privo di disagi, pienamente vivibile.
I volumi economici reali non sono e non saranno disponibili, ma il malcontento postumo che aleggiava lo scorso anno non c’è, un particolare da non sottovalutare in previsione del cinquantenario che si festeggerà nel 2016. Quindi sì, quest’anno la missione Lucca è stata completata al 100%. Pericolo scampato.
Aspettate, siamo sicuri che il pericolo sia davvero così lontano?
Non siate sciocchi, i risvolti negativi sono sempre pronti a balzarti addosso come felino assetato di sangue. Se tutta l’organizzazione non ha manifestato pecche, mi sono purtroppo imbattuto in spiacevoli sottofondi musicali, capaci di spaziare dall’eurodance di troppi decenni fa fino alle hit di Jovanotti, anch’esse con qualche lustro sulle spalle; anche se fossero state recenti il mio disappunto non sarebbe cambiato.
Ovviamente ho avuto modo di imbattermi in qualcosa di peggiore, attenzione, non mi sto riferendo a nessun brano di Gianni Celeste o Gigione, bensì a “Guerrila Radio” dei Rage Against The Machine sparata a tutto volume dallo stand dei Kellogg’s Choco Krave.
Quando pensi di averle viste tutte ecco che si palesa quella piccola assurdità che ti strizza l’occhio per ricordarti che la vita sa essere sempre spiacevolmente sorprendente. Certo, avrei potuto ovviare al dispiacere usando un paio di cuffie che purtroppo non avevo con me e per certi instanti avrei voluto di nuovo essere in un luogo ameno e lontano, come lo svincolo autostradale di Altopascio.
Mi faccio forza gettandomi d’impeto in qualche stand, l’imperativo di quest’anno è quello di limitare le spese, dato che tutti gli anni gli incauti acquisti compulsivi la fanno da padrone; per fortuna riuscirò a mantenere la promessa, meravigliandomi di me stesso.
Anzi, decido proprio di darmi la mano da solo dato che la maggior parte delle persone sono finite con il comprare persino la carta da cucina e i fazzoletti di carta di Star Wars, certo soffiarsi il naso con Chewbacca ha comunque una forte rilevanza sociale, ma obiettivamente per adesso posso farne volentieri a meno..
Le code per visitare alcuni stand erano fitte di persone, molte di loro avevano con sé dei fanciulleschi palloncini del “Piccolo Principe”, un vero e proprio incubo per chi come me ha un rapporto difficile con Antoine de Saint-Exupéry, digressione a parte le file sono rimaste sempre comunque molto scorrevoli e ordinate, niente di impossibile da affrontare, come ad esempio lo stand “Games” l’anno scorso.
Star Wars è la realtà più risonante in tutta Lucca, assieme a Panini, Bao e Bonelli (presente anche con la nuova serie televisica Monolith in collaborazione con Sky) che meritatamente stanno riscuotendo un plateale e fervido successo. Si festeggia anche il quarantesimo compleanno di Hello Kitty e questo lo scrivo solamente come dato di fatto e curiosità, non mi sono preoccupato minimamente di cercare lo stand Sanrio.
Complessivamente Lucca Comics non è più una realtà visitabile in una sola giornata, non siamo più ad una semplice mostra mercato, ma questo l’avevamo già capito gli anni scorsi. Siamo testimoni di un fiorente evento che abbraccia o sta cercando di abbracciare qualsiasi ambito artistico.
Questo dipende sempre dal proprio campo d’interesse, ma Lucca è così stimolante da instillarti la voglia di scoprire e lasciarti con l’imbarazzo della scelta tra quale conferenza o workshop dover seguire.
Per mio interesse personale ho assistito molto volentieri all’incontro con Richard McGuire, storico illustratore del New Yorker, che per l’occasione ha presentato un’edizione rinnovata del suo libro “Here” del 1989, un’opera dove si rappresenta, ipotizza e rielabora la solita immagine in contesti epocali diversi; siamo a metà tra il desiderio, dell’autore stesso, di conservare i propri ricordi ed una sintesi grafica che si intreccia nel concetto stesso di spazio-tempo.
I tratti di McGuire sono molto puliti e schematici, ma al contempo affascinanti, tant’è che a lui è stata dedicata una parte della mostra a Palazzo Ducale.
Gli stessi saloni di Palazzo Ducale che hanno ospitato gli onirici disegni di Sandoval e gli acquerelli di Tatarnikau – presente e al lavoro durante la mostra – le opere sull’ebraismo di Luzzati ed una retrospettiva su Bonvi, oltre alle creazioni di Karl Kopinski che spaziano tra dipinti di grandi ciclisti, fino alle bellissime e cupe illustrazioni di Warhammer 40000, tra le quali spicca un trittico di Space Marine devoti a Nurgle, che ahimè lasciano perplesse due signore sulla cinquantina.
Si guardano un po’ sconsolate e a malincuore convengono che ai tempi d’oggi non c’è più nemmeno il fascino della divisa che tanto fece la fortuna di Richard Gere in “Ufficiale Gentiluomo”.
Ritengo fossero semplicemente spaventate dal tema musicale che fa da sottofondo all’esposizione di Tuono Pettinato, chitarroni belli pesanti e una serie di playlist che si prendono il buon cuore di consigliarci qualche gruppo da ascoltare: Propagandhi, Converge, Electric Wizard, Melvins. Mi guardo attorno e il sontuoso soffitto a cassettoni ottocentesco che, nella mia mente, si va a scontrare ferocemente con il riffone di “Axe to Fall” dei Converge, per molti non vorrà dire niente tutto ciò, ma vi assicuro che potrebbe essere un’esperienza molto singolare. Anche se le singolarità non finiscono qua. L’angolo dei ritratti di Tuono Pettinato è una piacevole miscelanea di personaggi che ti fanno scappare un grandissimo “WTF”. Ancora mi sto chiedendo cosa ci facessero raccolti in un unico spazio Ian Brown, Jodorowski, Justin Bieber, Johnny Marr e lo Chef Canavacciuolo.
Lucca ti invita a camminare e a non prenderti pause, devi essere ben allenato, prestando attenzione alle molte insidie lungo il percorso, i ragazzini con i cartelli #escile – stai sicuro che se continui così ti ritroverai a spendere tutto lo stipendio all’American Show – l’ambitissimo ramen liofilizzato o la zona proibita, quella popolata dai branchi di fotografi predatori di cosplayer, con il pile ed i pantaloni cargo, armati fino ai denti di teleobiettivi di tutte le focali esistenti e non meno di tre corpi macchina a testa. Tant’è che il rischio è quello di cadere in un vorticoso circolo di meta-fotografia, dove non puoi fare a meno di fotografare i fotografi che stanno fotografando a loro volta dei fotografi.
Non ho dato molta importanza ai cosplay, Deadpool fuori forma e Walter White con i capelli mi hanno deluso più di quella volta che mi regalarano la videocassetta di “Fantasia” e io non possedevo un videoregistratore per guardarla. Resta comunque doverosa una menzione d’onore per i cosplay migliori dell’intero evento: i parcheggiatori abusivi, veramente ottimi attori che hanno messo in opera un’avanzato uso del metodo Stanislavskij e quello della Polizia di Stato con tanto di Gallardo bianca a blu, scrutati con fare sospetto da una gang di skater. Fenomenali.
Lucca ti invita anche a tentare il colpo di fortuna, mettendoti in fila per un autografo di qualche autore Bonelli o Bao, la dedica di Zerocalcare va alla grandissima negli ultimi anni, ma per me c’è stato un solo e unico obiettivo. Eh no, non è Manara, Toffolo o Sio, ma solo l’icona dell’internet 2014-2015: Chang di The Lady. Ovviamente non sono riuscito a trovarlo e ancora non so darmi pace.
Il dono dell’ubiquità non basterebbe in questi giorni, qua i più nerd potrebbero correggermi aspramente buttando lì un TARDIS o un Giratempo. a loro rischio e pericolo.
A fronte di questi 49 anni di Lucca Comics siamo davanti una creatura che sta ancora prendendo forma, implementando molti aspetti che soltanto 10 anni fa sarebbero stati quasi del tutto fuori luogo, specialmente tutto ciò che riguarda non solo la parte videoludica, ma quella cinematografica o delle serie televisive.
Da non sottovalutare nemmeno le correnti parallele e sotterranee, nate come antagoniste, ma questa volta ben più delineate e capaci di offrire interessanti alternative editoriali e musicali; sto parlando del BORDA!Fest che oltre a proporre interessanti incontri con autori indipendenti, mi ha dato la possibilità di vedere per la decima volta Bologna Violenta in una veste diversa, un live come non vedevo da tempo; certo l’acustica non era delle migliori, ma ben poco importa quando hai una marea di adolescenti presi bene sotto al palco, evento rarissimo, e un videoproiettore che spara sul muro uno scontro all’ultimo sangue tra Marco Columbro ed Enrico Papi, protagonisti del videogioco indipendente “Super Botte & Bamba II Turbo”.
Se l’anno scorso non vedevo l’ora di tornare a casa in preda alla stanchezza e fortemente sconsolato per l’assenza di cosplay fondamentali come quello dei nostri due leoni o della magnifica creatura generata dalla mente di Tom Six, oggi non vedo l’ora di partecipare alla prossima edizione, anche solamente per tentare nuovamente la fortuna con Chang . Dopotutto l’unico cimelio che sono riuscito a riportare a casa è una dedica dello Sgargabonzi e detto tra noi non è che dovrei vantarmene.
P.S.
Cosplay di Guy Fawkes in crollo netto, finalmente.