Dopo il debutto al 58 Festival dei 2Mondi di Spoleto la scorsa estate, martedì 3 e mercoledì 4 novembre al Teatro Fabbricone alle ore 21 arriva “Non dirlo. Il Vangelo di Marco”, un monologo di Sandro Veronesi tratto dall’omonimo testo pubblicato da Bompiani, prodotto dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana in collaborazione con Fosforo.
“Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile, quello in cui il segreto non si scioglie nemmeno alla fine. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo segreto di questo testo e lo propone al pubblico nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. Osservato con attenzione e ascoltato con abbandono, diventa una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla.
Come del resto il Vangelo stesso, questo testo proviene da un’esposizione orale ed è stato organizzato come supporto per altre future esposizioni orali. Ciò significa che non è nel silenzio e nella solitudine della lettura individuale che esso è destinato a compiersi, bensì nella comunicazione diretta, da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore.
Nel corso della stagione lo spettacolo sarà ripreso due volte al Teatro Magnolfi, dal 17 al 20 dicembre e dal 21 al 24 marzo.