Da Sepulveda al Grossman, da Marco Belpoliti a Lucia Goracci. E’ il programma completo della nuova rassegna di incontri “Uomini in guerra” organizzata dal museo Pecci nei prossimi mesi. Incontri, curati da Włodek Goldkorn, che hanno l’obiettivo di portare a Prato personalità nazionali e internazionali per discutere un tema purtroppo sempre attuale come quello della guerra. Il primo appuntamento sarà come annunciato la scorsa settimana con lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Ecco il calendario completo degli incontri, che cominceranno sempre alle 18 e saranno tutti a ingresso gratuito.
Luis Sepulveda – 27 ottobre 2015
“Lo scrittore cileno Luis Sepùlveda, presentando la sua nuova favola Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, analizzerà come oggi la letteratura, con la sola arma della parola, possa essere uno strumento per raccontare e denunciare la guerra” si legge nella presentazione ufficiale.
Lucia Goracci – 18 novembre 2015
“Inviata di guerra della RAI – spiegano dal Pecci – Lucia Goracci analizzerà le diverse modalità con cui la guerra viene raccontata al pubblico, affrontando, in questo modo, il difficile rapporto fra guerra, social media, giornali e TV”.
David Grossman – 5 dicembre 2015
“Lo scrittore israeliano parlerà di come la poesia e la letteratura possono essere la reazione a un qualcosa di innaturale e inconcepibile come la guerra – spiega la presentazione – in cui il dolore di un singolo è il dolore di tanti e in cui la difficoltà maggiore è quella di rimanere inevitabilmente umani”.
Marco Belpoliti – 19 gennaio 2016
“Lo scrittore Marco Belpoliti racconterà il complesso e profondo universo di Primo Levi, rileggendo la sua personale visione del conflitto, passando dalla letteratura alla fotografia, dall’antropologia alla chimica” si legge nella nota dell’appuntamento.
Donatella Di Cesare – 2 febbraio 2016
“Analizzando il difficile momento della ricostruzione di Israele dopo Auschwitz, Donatella di Cesare prenderà in esame una nuova concezione di pace, messianica e intesa come “attenzione non indifferente” verso l’altro contro una guerra, al contempo, totale e totalizzante, come quella israelo- palestinese”.