Il palco come occasione di integrazione. Come terapia. E persino come riscatto. Ma non chiamatelo soltanto “teatro sociale” quello che andrà in scena questa settimana a Prato. E’ riduttivo e forse per certi versi anche un po’ inopportuno. Questa settimana in città ci sono due appuntamenti “straordinari” che vanno segnalati: il primo mercoledì a Officina Giovani con Teatro Metropopolare, il secondo a La Gualchiera di Montemurlo all’interno della rassegna Young Station. Detenuti nel primo caso e richiedenti asilo nel secondo saliranno per una sera su un palco come attori: due occasioni che non capitano tanto spesso come si può immaginare.
IL TEATRO CARCERE DI METROPOPOLARE
Mercoledì 21 ottobre agli Ex Macelli una serata per far conoscere alla città il lavoro del collettivo artistico a La Dogaia. Per l’occasione, è stato concesso un permesso speciale a un gruppo di detenuti che fanno parte della compagnia.
E’ la prima volta che succede a Prato: non erano mai stati fatti uscire dei carcerati per fare uno spettacolo teatrale. Il lavoro proposto fa parte di uno studio che la compagnia, sotto la regia di Livia Gionfrida, sta facendo in questo periodo per la nuova produzione teatrale che debutterà ad anno nuovo. I monologhi presentati sono stati scritti dai detenuti, che fanno parte a tutti gli effetti della compagnia. Per intendersi: non partecipano un “corso di teatro”, ma partecipano ad un percorso artistico assieme al collettivo di Prato. Metropopolare lavora all’interno del carcere dal 2007, fa formazione coi detenuti e produzione artistica con loro, oltre a ospitare all’interno della Dogaia eventi musicali (come quelli di Mannarino, Rondelli, Benvegnù) e culturali, con incontri con attori e registi italiani (come Luigi Lo Cascio).
Mercoledì 21 ottobre, ore 21 – Officina Giovani – Ingresso libero
A MONTEMURLO I RICHIEDENTI ASILO DIVENTANO ATTORI
Venerdì 23 ottobre a La Gualchiera, invece, va in scena “Spaiati”, uno spettacolo a cui hanno preso parte 15 richiedenti asilo ospitati a Montemurlo: hanno dai 20 ai 26 anni e provengono da vari stati dell’Africa subsahariana quali Gambia, Nigeria, Niger, Costa d’Avorio, Eritrea, Mali. La serata è frutto di un laboratorio teatrale ispirato al racconto di Italo Calvino “La pantofola spaiata” tratto da “Palomar” basato sull’improvvisazione di varie dinamiche relazionali in cui i ragazzi interagiscono con un grosso mucchio di scarpe. Al laboratorio hanno preso parte anche gli studenti dell’ICS Montemurlo-Salvemini-La Pira. Non è uno spettacolo “su” i richiedenti asilo, ma “con” i richiedenti asilo. Il progetto è stato curato dall’Aps Gualchiera con la collaborazione di Arci Prato e Coop. Soc. Pane e Rose Onlus. Uno spazio culturale alla periferia della provincia, diventa occasione speciale di incontro e integrazione.
Venerdì 23 ottobre, ore 21 – La Gualchiera – Ingresso libero