Giovani (soprattutto under 35), abbastanza integrati, con un posto dove tornare a dormire. Questi gli eroinomani che ogni giorno arrivano in città. Se servivano altri dati per raccontare ancora una volta la peculiarità del nesso tra Prato e l’eroina, il rapporto degli operatori del progetto “outsiders” sul primo quadrimestre di attività (giugno-settembre compreso) non lascia adito a dubbi.
Il rapporto
Il periodo tra giugno e settembre viene definito dal rapporto come “Periodo di contatto”. “La stazione di Porta al Serraglio rappresenta oggi una delle poche scene “open drug” presenti sul territorio nazionale – si legge nel rapporto – questo permette all’unità di strada di raggiungere un gran numero di consumatori”.
Composizione socio-demografica
Da giugno a settembre incluso, i contatti totali sono stati circa 500 per 174 persone contattate, circa 30 a uscita. Di questi 138 sono maschi e 36 le femmine. Le fasce d’eta sono così divise: 64 hanno tra i 18 e i 25 anni (37%), 49 tra i 26 e i 35 anni (28%), 27 hanno tra i 36 e i 45 anni (15 %) mentre 5 sono tra i 46 e i 55 anni (3%). Ci sono anche un minore e ben 28 persone (16%) che non hanno dichiarato la propria età (vengono indicati nel rapporto come “non noto”, perché nelle prime fasi di contatto viene preferito instaurare un rapporto colloquiale che permetta la creazione di un rapporto di fiducia).
“Si segnala la presenza di alcuni giovani minori – si legge nel rapporto – con questi ultimi sono avvenuti contatti piuttosto sporadici, pertanto non è stato possibile stabilire una relazione approfondita che permettesse di comprendere a fondo il quadro complessivo della situazione. Appare comunque chiaro che – si legge ancora – pur non trattandosi di casi di marginalità conclamata, vi sia un uso significativo di eroina fumata. Molti dei giovanissimi raccontano di essere venuti in contatto con la sostanza nel gruppo di pari in momenti di aggregazione informali. Altri – conclude il rapporto – di aver iniziato ad usare eroina per “aiutare” la discesa di sostanze stimolanti tipo “party drugs” (cocaina, ecstasy, anfetamina).
La nazionalità dei contatti effettuati dagli operatori di strada così si compone: una maggioranza italiana (134, 77%) e poi Maghreb (12, 7 %), Albania (2, 1%), resto del mondo (8, 5% – Costa d’Avorio, Sri Lanka, Bangladesh, Perù, Nigeria, Germania, Kosovo) e “non noto” (7, 4%), cui però si aggiungono rappresentanti delle seconde generazioni. Sono 12 (6%) e sono arrivati in Italia molto piccoli oppure sono nati da famiglie di provenienza albanese (5), magrebina (3), rumena (1) e bielorussa (1).
Vengono soprattutto dalla Provincia di Firenze (49, 28% – Compiobbi, Empoli, Sesto, Figline Valdarno), da Prato (36, 21%), dalla Provincia di Pistoia (26, 15% – Agliana, Quarrata, Poggio a Buiano, San Marcello Pistoiese), “non noto” (50, 29%) e da altre città (4, 2% – Arezzo, Siena, Perugia, Caserta).
Indicatori di inclusione sociale
I consumatori contattati nel primo quadrimestre di attività del progetto “outsiders” sono piuttosto integrati. 25 (14%) hanno un lavoro, 51 (29%) dichiarano di essere disoccupati, 28 (16%) dice di lavorare saltuariamente, 10 (6%) sono studenti e 60 (35%) “non noto”. Di questi la maggior parte ha una casa o un posto sicuro dove abitare (83, 48%), 28 (16%) vive temporaneamente a casa di amici o in case, capannoni dismessi, 2 (1%) sono ospitati in una struttura, 8 (5%) dichiarano di non avere un posto dove vivere e 53 (30%) non hanno fornito l’informazione (“non noto”).
La maggioranza di loro non si serve di alcun servizio per le dipendenze. Molti non hanno dichiarato se in carico o meno ai servizi del Sert (67, 38%- “non noto”), mentre 64 non lo sono a tutti gli effetti (37%) e solo 43 (25%) dichiarano di essere assistiti dal Sert: di Prato (11, 25%), Pistoia (7, 16%), Firenze (11, 26%), Montecatini (2, 5%) o di un sert non meglio identificato (12, 28%).
Cosa e come si consuma a Prato
Eroina per tutti. Dichiarano di consumare eroina in 138 (79%), 7 invece di non consumare alcun tipo di sostanza mentre 29 (17%) non dichiara la sostanza consumata. Dei consumatori d’eroina, la maggior parte usa la siringa (89, 65%), 32 (23%) la fuma e 17 (12%) si iniettano un mix di eroina e cocaina.
Gli operatori della Cat di Firenze hanno consegnato negli ultimi quattro mesi 1785 kit per iniezioni (siringhe sterili, acqua distillata, tampone disinfettante, volantino per riduzione del danno), 147 stagnole, 61 depliant informativi, 142 profilattici (anche materiale informativo su malattie trasmissibili sessualmente). Sono state rese 798 siringhe usate. Gli operatori di strada sono intervenuti su 4 overdosi allertando l’ambulanza e fornendo il primo soccorso, risultato salvavita in almeno tre casi grazie alla disponibilità di Narcan).
Come mai l’eroina va così di moda a Prato
Il rapporto include alcune note conclusive in cui vengono elencate quelle che secondo gli operatori sono le cause per il proliferare dell’eroina a Prato. Ecco quelli emersi durante i colloqui con i consumatori negli ultimi quattro mesi.
- Facile reperibilità dell’eroina (Prato è un mercato h24)
- Rapporto vantaggio qualità/prezzo
- La diffusione della pratica dell’eroina fumata, che ha una connotazione meno negativa
- Gap di informazione (forse salto generazionale?) sulle sostanze, sulle varie differenze d’uso e sulle conseguenze del consumo.
“L’età del primo contatto con l’eroina – si legge nel rapporto – è in genere bassa, intorno ai 16/18 anni (ma alcuni ragazzi di seconda generazione anche a 13/14). I giovani consumatori sono “l’aspetto peculiare di Prato ed esprimono una forte necessità di dialogo – conclude il rapporto – emergono spesso situazioni di familiari piuttosto destrutturate e un’assenza di relazioni significative. Rispetto al loro approccio al Sert raccontano per lo più di temere l’anonimato o che venga messa al corrente la famiglia oppure la paura di dover assumere un farmaco sostitutivo per un periodo di tempo molto lungo”.