Si è riunita per la prima volta stamani la commissione speciale sulla tossicodipendenza annunciata lo scorso settembre, quella che dovrebbe mettere in piedi un’azione coordinata a contrasto del fenomeno coinvolgendo attori sociali e istituzionali. C’erano quasi tutti seduti intorno al tavolo della sala giunta: politici di tutti gli schieramenti, polizia municipale, Usl 4, Sert, Pronto Soccorso ma non i rappresentanti delle forze dell’ordine, che hanno disertato la prima convocazione.
La commissione arriva quando ormai il fenomeno dello spaccio e della tossicodipendenza è talmente vasto e radicato da interessare non solo il centro storico ma anche le zone limitrofe. La prima seduta della commissione è servita a buttare sul piatto tutti gli aspetti che in futuro dovranno essere tenuti in considerazione costruendo delle proposte di intervento concreto sul fenomeno della tossicodipendenza.
Riduzione del danno
L’introduzione l’ha fatta l’assessore al sociale Biancalani. “Ci troviamo di fronte ad una situazione difficile, abbiamo messo in campo tutte le forze a nostra disposizione per cercare di risolvere, o quanto meno arginare, il fenomeno della tossicodipendenza – si legge nella nota stampa – Questo non basta, è necessario aprire un confronto con tutti gli attori coinvolti nella vicenda, dialogare in maniera più forte con tutte le forze dell’ordine, fare maggior prevenzione e sensibilizzazione”.
La parola è poi passata alla direttrice del Sert Antonella Manfredi. “Nel 2015 è in aumento il numero di persone che fanno uso di droghe illegali – ha detto – solo nel primo semestre del 2015 al Sert sono arrivati 141 nuovi utenti, in tutto il 2014 i nuovi utenti per l’uso di droghe illegali sono stati 134. Il nostro obiettivo, con l’ausilio degli operatori di strada, è quello di attivare la metodologia della riduzione del danno”.
“E’ fondamentale insistere sulla fascia di età che va dagli 11 ai 13 anni, è importante quindi lavorare con le scuole e con la rete delle biblioteche, come luoghi di comunicazione di questi temi e di azione di prevenzione primaria”, ha aggiunto Lucia Giuseppina Livatino, dirigente Sanitario Biologico e responsabile Ufficio formazione educazione promozione della salute della Asl 4.
Sulla necessità di trovare strumenti nuovi ed adeguati per cercare di allontanare le persone dal vortice della tossicodipendenza si è soffermato anche il direttore della Società della Salute Michele Mezzacappa: “Dobbiamo avere una duplice attenzione, nei confronti del tossicodipendente e della famiglia in cui vive. Non possiamo risolvere il problema, ma dobbiamo cercare di ridurlo, serve una prevenzione più mirata e un’informazione capillare sul territorio”.
Simone Magazzini, direttore del Pronto Soccorso, ha invece sottolineato i problemi di ordine pubblico nei locali dell’pronto soccorso: “Abbiamo un problema sulla gestione della sicurezza, ultimamente stanno accadendo episodi di violenza difficili da gestire”.
“Prima lo scambio di sostanze stupefacenti avveniva in periferia, facevamo per lo più interventi notturni e fermavamo persone che acquistavano hashish o cocaina in macchina, ora il quadro è completamente cambiato – ha aggiunto il comandante della Polizia Municipale Andrea Pasquinelli – Adesso cambiano le zone e le sostanze. E’ necessario ridurre il danno, va fatto un contrasto continuo così da diluire il fenomeno. Stiamo cercando di intervenire nella maniera più efficace, ma è fondamentale l’aiuto di tutte le forze dell’ordine per andare alla radice del problema”.
E le forze dell’ordine ?
E tra le altre cose, proprio sull’aiuto delle forze dell’ordine e sul dispiacere della loro assenza in commissione si sono soffermati Silvia La Vita (M5S), Aldo Milone (Pls) e Massimo Carlesi (Pd) nei loro interventi.
“Oltre al centro, lo spaccio c’è anche a Galciana e a Galceti – ha esordito Milone – ma dobbiamo renderci conto che per sgominare una banda di spacciatore servono indagini molto lunghe e complesse. Sto dicendo che non è che loro (forze dell’ordine ndr) non vogliono combattere il fenomeno, ci mancherebbe. E’ che c’è una lentezza burocratica con cui comunque bisogna fare i conti”.
“Dispiace che sindaco e forze dell’ordine non siano presenti ad un tavolo che mette insieme tutti i soggetti per trovare qualche soluzione al fenomeno – ha esordito Silvia La Vita – un problema per cui nessuno ha soluzioni a portata di mano e che proprio per questo deve spingerci sul lato della prevenzione, coinvolgendo magari non solo medici ma anche ex tossicodipendenti, per far spiegare meglio il fenomeno ai ragazzi. Sullo spaccio è però necessario pretendere indagini serie – ha aggiunto – è inammissibile che il centro della città sia in mano ai delinquenti. La sensazione generale è che questi pensino con strafottenza e arroganza che la città sia loro. Com’è possibile che non si riesca ad intervenire in qualche modo? Viene legittimamente il dubbio che ci sia la volontà di non intervenire”.
Tra gli altri, anche Massimo Carlesi (Pd) si dispiace dell’assenza delle forze dell’ordine perché reputa serva “un’azione forte ad alti livelli da parte delle forze dell’ordine, perché questo fenomeno di spaccio nasconde sicuramente un giro di riciclaggio di denaro”.