Il terzo rapporto sulle attività annuali dell’associazione “Recuperiamoci” è stato pubblicato nei giorni scorsi e contiene proposte concrete per interventi a basso costo per cominciare a prendere in considerazione veramente la situazione di una delle strade più complicate del centro storico. Questa volta, dopo le 18 proposte del 2013 e le piccole azioni del 2014, l’associazione guidata da Paolo Massenzi mette nero su bianco, tra le altre, anche le cose fatte in tre anni vissuti a stretto contatto con lo spaccio, il disagio e la tossicodipendenza in centro storico.

Ecco delle macro aree di disagio con cui l’associazione è venuta in contatto negli ultimi anni e i progetti che vorrebbe mettere in piedi.

Le comunità straniere

“In via Pier Cironi – spiega il rapporto di Recuperiamoci – sono presenti tanti stranieri appartenenti alle comunità pachistana, bengalese, marocchina e nigeriana. In particolare è da segnalare la nutrita presenza di cittadini nigeriani e marocchini, per lo più dediti allo spaccio di eroina i primi, cocaina e hashish i secondi, tutti spesso accompagnati da cittadini pratesi/italiani, tossicodipendenti di “lungo corso”. In tre anni abbiamo incontrato e “riconosciuto” centinaia di ragazzi nigeriani, alcuni fuggiti dalla guerra e dalle torture, tanti scappati dalla fame, che trascorrono la loro giornata in strada vivendo di espedienti, tra spaccio e ricettazione. A questi ragazzi abbiamo rivolto a più riprese proposte di recupero costruttive, (occupazione, cibo, vestiti, assistenza sanitaria) a condizione che smettessero di spacciare sostanze e creare tensioni sulla strada. Dette proposte sono naufragate, a causa dei facili guadagni che si possono ottenere vendendo droga e la possibilità di ricevere cibo e vestiti dalle strutture assistenzialistiche cittadine”.

“Non volendo generalizzare – prosegue il rapporto – possiamo affermare di conoscere cittadini nigeriani e marocchini onesti e lavoratori, che proprio per questo si guardano bene dal venire a passeggiare in via Cironi, ma tutti hanno espresso una certa perplessità e diffidenza vista l’alta densità di problematiche presenti e perfettamente conosciute dalle comunità nigeriana e marocchina stesse. I bengalesi e i pakistani che abitano e/o frequentano la via in più occasioni hanno esplicitamente richiesto di organizzare feste con le loro famiglie anche attraverso “strumenti” facilitatori di conoscenza come la musica e le specialità alimentari. Questa richiesta in realtà mette in evidenza la necessità da parte loro di condividere le regole e la legalità per raggiungere quel rispetto della cittadinanza fatto di tutela dei diritti e dei doveri di tutti”.

Tossicodipendenza

“Il nostro presidio quotidiano ed informale sulla strada, dalle 12 alle 24 – spiega l’associazione Recuperiamoci – ha consentito di incontrare tante persone con problemi di dipendenza. In questo caso la via è frequentata da persone (in alcuni casi giovani se non adolescenti), abbandonate al loro destino, molti senza fissa dimora, che vivono di furti, ricettazione e ri-spaccio per procurarsi le dosi quotidiane di sostanze stupefacenti, alcol e psicofarmaci. La vicina stazione del Serraglio facilita l’arrivo in via Cironi di persone provenienti da Viareggio, Montecatini, Pistoia, Firenze, Siena fino a La Spezia, Perugia e Reggio Emilia, tutte qui per acquistare le sostanze. La quantità di dosi vendute “al dettaglio” supera anche le tremila al giorno, un fiume in piena, con gli effetti devastanti di siringhe e aghi abbandonati in tutto il centro storico”.

“Ci siamo confrontati con tanti di loro, spesso scontrati, è nato comunque un “dialogo” chiaro e netto – prosegue il rapporto – che ci ha fatto conoscere le loro storie, con motivazioni e percorsi di vita lontani dal nostro immaginario (mancate adozioni, povertà, ignoranza e violenza), trasformati nel tempo in alcolismo, solitudine, tossicodipendenza, prostituzione, illegalità, e spesso carcere. Anche a questi ragazzi abbiamo rivolto a più riprese proposte di recupero costruttive, (occupabilità, mangiare, vestire, dormire, assistenza sanitaria) a condizione che riducessero da subito la quantità di sostanze assunte, smettessero di favorire lo spaccio e di creare tensioni sulla strada, per poi accettare un percorso di disintossicazione e di riavvicinamento alla famiglia di provenienza dove possibile”.

“In molti casi dopo un periodo di presenza presso di noi di un paio di mesi si sono allontanati per tornare alla vita da strada, ottenendo comunque (noi) il risultato di averli fatti allontanare dalla zona (a stare da noi ci si “brucia” con il resto delle compagnie di strada…) riducendo drasticamente o azzerando la loro presenza in zona. Sul totale dei 73 soggetti seguiti costantemente, 4 hanno accettato di rivolgersi autonomamente al SERT, 7 hanno accettato il percorso della comunità attraverso le famiglie di provenienza, 6 hanno accettato di essere accompagnati da noi al SERT, sortendo purtroppo esito negativo per non essere stati noi ricevuti per un colloquio, dal mese di giugno 2013 , abbiamo a più riprese contattato la dottoressa Manfredi del Sert di Prato, per illustrare la nostra attività e chiedere informazioni, ad oggi siamo in attesa di un incontro“.

 Criminalità e violenza

“Negli anni le cronache si sono riempite di racconti di episodi di violenza in Via Pier Cironi, come risse e altri episodi di sangue. Con la nostra presenza in strada, tali episodi si sono gradualmente ridotti e si azzerano quando il nostro centro è aperto. Dopo la rissa in strada del mese di febbraio 2015 con un uomo accoltellato lasciato in terra, abbiamo richiesto all’amministrazione comunale il permesso di poter stare “fuori” prima con un biliardino il sabato e la domenica, da maggio 2015 con ecoarredi, mercatino del vintage e i tavoli per le attività previste dall’ “Atelier Creattivo del Recupero” –Progetto Prato ( che terminerà il 31-12-2015) popolando a più riprese la strada e riducendo “attivamente” il danno provocato dalle tensioni tra i frequentatori. Le cene “da strada” iniziate con i “giovedì del cittadino” del mese luglio e proseguite fino al mese di settembre hanno portato “a tavola in strada” decine di cittadini che hanno contribuito loro stessi alla riduzione del danno da violenza” dice il rapporto.

Decoro urbano

“L’iniziale assenza di cestini di raccolta rifiuti presenti invece nelle restanti vie del centro cittadino e la pavimentazione in pietra serena macchiata dai rifiuti alimentari e dai liquami che escono dai sacchi abbandonati in strada (il tutto aggravato dalla particolarità dei frequentatori), rendevano la via indecorosa e maleodorante.
Abbiamo provveduto a richiedere ad ASM una intensificazione dei passaggi del servizio di pulizia dei chiassini (idropulitrice) – racconta il rapporto – Sempre ad ASM abbiamo richiesto e fatto posizionare tre cesti di raccolta rifiuti e mozziconi (ne manca un quarto). A seguire, noi per primi abbiamo iniziato a spazzare frequentemente la strada, generando (per spirito di emulazione) la stessa azione da parte degli esercenti stranieri attigui al nostro fondo, prima saltuariamente, poi con regolarità. Questo al fine di incentivare buoni comportamenti che, per imitazione, in casi “difficili” come questo, portano a soluzioni inaspettate. Ora quando la via è pulita, è molto più semplice invitare i presenti o passanti (quotidianamente) a non sporcarla. In accordo con ASM stiamo predisponendo delle grafiche multilingue che informino della presenza dell’isola di raccolta rifiuti presente nella vicina in piazza Mercatale. Sensibilizzare gli esercenti e alcuni ragazzi più attenti alla pulizia della strada ha prodotto e sta producendo risultati tangibili. Tutto questo per essere efficace ha necessità di essere strutturato come percorso virtuoso fatto di decoro umano (delle persone e del rispetto dell’altro chiunque sia) e di decoro urbano (questo spazio è anche mio e lo mantengo pulito)”.

Cos’è il degrado tour

Ultima, ma non per importanza, è l’azione “degrado tour” iniziata nel mese di ottobre 2014″, si legge ancora. “Consiste in una serie di ricognizioni in varie ore del giorno e della notte, dell’area compresa tra via Pier Cironi, Serraglio, Passerella e Campino, in sicurezza, svolte con i cittadini e i ragazzi di strada, finalizzata all’informazione sui luoghi del buco, al monitoraggio e alla rimozione di aghi e siringhe, al contatto con gli addetti ASM per la pulizia e la consegna/rimozione delle siringhe. In alcuni casi “particolari” all’allontanamento di soggetti tossicodipendenti, spesso sorpresi nel giardino della Passerella o di fronte all’asilo del Campino. Contestuale è la continua informazione ai tossicodipendenti che questi sono luoghi frequentati dai bambini, dei quali devono avere rispetto. Nel marzo 2015 abbiamo protocollato all’assessorato alla cultura una proposta progettuale specifica finalizzata all’informazione a partire dalle scuole ed alla prosecuzione dell’azione stessa”.

Le proposte di Recuperiamoci!

“Le azioni che intendiamo continuare a porre in essere potenziandole sono rivolte alle tre macroaree di disagio individuate ( Integrazione, Dipendenze, Disagio) – dice il rapporto –  per le quali ipotizziamo la sistemazione di alcuni locali per uffici pubblici che a rotazione garantiscano servizi e informazioni finalizzate all’incremento e all’ottimizzazione degli interventi per la gestione e la graduale risoluzione delle problematiche.

  • Bacheca informativa domanda/offerta di manodopera artigiana: sarta, parrucchiera, commessa, idraulico, muratore, imbianchino, le manutenzioni e le riparazioni, facchino o riparatore elettrodomestici, lavori temporanei/stagionali come la vendemmia o la raccolta delle olive.
  • Estrazione delle materie prime dagli scarti della strada (rame dai cavi elettrici, ottone dagli arredi, alluminio dalle lattine della birra) per la vendita e/o il riutilizzo in autoproduzione.
  • Raccolta, recupero e riutilizzo oggetti diversamente (ed erroneamente) destinati al centro raccolta rifiuti
  • Ristrutturazione degli spazi utilizzati e autoproduzione di oggetti (abbigliamento, arredo, illuminazione) attraverso il recupero degli scarti.
  • Corsi di formazione per la specializzazione di figure professionali (come detto sono presenti falegnami, imbianchini, muratori, idraulici, elettricisti) al tema del recupero consapevole.
  • Internet point informativo per la ricerca di lavoro, di notizie e per lo studio.
  • Eventi quali mercato del vintage e del riuso multietnico
  • Sportello di mediazione culturale e gestione del conflitto
  • Scuola di Italiano per stranieri.
  • Incremento eventi conviviali, cene multietniche, spettacoli musicali e funzioni religiose
  • Punto di ascolto (prosecuzione)
  • Sportello di informazione per la prevenzione e la riduzione del danno.
  • Percorso concordato con l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine per il rispetto dei regolamenti in essere, proprio a partire dall’ ABC…
  • Installazione fioriere/panchine realizzate con materia di scarto autoprodotte
  • Pulizia della strada “rinforzata, approfondita” da parte di ASM
  • Rimozione ferri residuali rimasti sul manto stradale altezza civico 15/17
  • Installazione cartellonistica e promo audio e video multilingue
  • Sensibilizzazione e coinvolgimento dei presenti in azioni di pulizia della strada
  • Realizzazione eventi anche musicali in piazza Lippi o ai giardini della Passerella, con la rimozione delle siringhe.

 

Il tema principale attorno al quale ruotano le soluzioni indubbiamente è il lavoro, vero generatore di stabilità e riqualifica, vero attivatore di percorsi di riqualifica – conclude il rapporto – Il nostro progetto generale prevede la riqualifica totale dell’immobile in auto costruzione, che oltre a quanto già presente si può sviluppare nei piani superiori dell’immobile attraverso la creazione di un affittacamere e di una residenza temporanea e creativa. Prevediamo l’occupazione di dieci persone.

proposte-recuperiamoci_2015

“Il progetto “Casa dell’insostenibilità (impresa sociale innovativa basata sul recupero degli scarti e sul coinvolgimento dei destinatari dell’azione, cittadini e soggetti marginali) è open source, ovvero aperto a tutti, e per poter essere valido e sostenibile, oltre alle istituzioni, deve coinvolgere la maggior quantità di realtà pratesi attive sul territorio e legate al lavoro, al recupero e all’inclusione sociale.  In attesa dei contributi richiesti e delle risorse annunciate dall’amministrazione, sin qui abbiamo sostenuto queste azioni anticipando le somme attraverso l’autotassazione dei soci e dei volontari impegnati nell’azione. Risulta evidente come per poter proseguire l’azione e giungere all’attivazione dei nostr percorsi/progetti sia necessario il rapido coinvolgimento di tutte le realtà sensibili a sostenere e favorire le attività di recupero della strada”.