Sono una quindicina, hanno dai 20 ai 26 anni e provengono da vari stati dell’Africa subsahariana quali Gambia, Nigeria, Niger, Costa d’Avorio, Eritrea, Mali. In fuga da violenza, fame e conflitti, sono arrivati a Montemurlo dopo l’ormai usuale allucinante viaggio fino alle coste nordafricane e poi navigando su mezzi di fortuna fino allo sbarco in Sicilia. Adesso sono qua, in attesa della risposta alla loro richiesta d’asilo, un’attesa che spesso diventa difficile da calcolare e che può durare mesi. Per garantire loro la dignità e salvaguardare il diritto ad avere stimoli e possibilità di crescita personale, quindi, alcune associazioni e qualche privato stanno iniziando a proporre loro attività ludico-formative di vario genere, fra queste il teatro. Si tratta di un vero e proprio laboratorio teatrale l’idea avuta dai professionisti della Gualchiera, che all’interno del loro “Young Station” hanno ideato un progetto tutto dedicato ai giovani migranti.

“Abbiamo sentito il bisogno di conoscere meglio questi ragazzi che per così tanto tempo conviveranno con noi e abbiamo proposto quindi un percorso teatrale che in tanti hanno accolto con gioia – racconta Lorenzo Torracchi della Gualchiera -. Ci siamo rivolti alla cooperativa Pane e Rose ed ad Arci e siamo potuti arrivare a coinvolgere sia i 5 giovani che risiedono a Bagnolo grazie allo Sprar, sia gli altri che appartengono al progetto di prima accoglienza. I partecipanti oscillano fra i 10 e i 15, dipende dalle serate. Abbiamo già fatto i primi incontri e tutti stanno dimostrando grande coinvolgimento. Non mi aspettavo di poter ottenere tanto da questa esperienza. Anche per noi è la prima volta, stiamo imparando a conoscerci e posso dire che sta nascendo un gran bel rapporto, fatto di scambi e di risate. Comunichiamo in inglese, in francese, in un italiano semplice ma anche senza bisogno di parlare”. A volte basta uno sguardo.

I semi per raccogliere una bella esperienza ci sono proprio tutti quindi. C’è uno spazio teatrale, giovani professionisti appassionati, e ragazzi pieni di vita ed esperienze da raccontare e da afferrare uniti in un progetto. E poi c’è una data, quella del 23 ottobre, in cui si svolgerà lo spettacolo, un insieme di rappresentazioni nate da improvvisazioni che stanno facendo un gran bene a tutti. “Gli operatori si sono raccomandati con noi di evitare di chiedere loro del passato, del viaggio. Ci hanno chiesto di lasciarli liberi, senza costringerli, e noi abbiamo rispettato totalmente questi dettami. Con nostra sorpresa sono loro che hanno scelto di aprirsi, usando proprio quelle storie difficili come soggetto di interpretazione. Uno di loro, per esempio, ha inscenato un poliziotto corrotto e l’altro il viaggio a Lampedusa”.

Quindi per chi voglia toccare con mano questa esperienza, l’appuntamento è il 23 ottobre alla Gualchiera alle 21, dove potrete vedere all’opera non solo i giovani africani. Sì perché i registi e gli attori della compagnia di Montemurlo hanno pensato di unire alla performance con i nuovi artisti africani, quella che emergerà dal laboratorio che stanno facendo con gli studenti delle Scuole Medie Giorgio La Pira. “Il preside ci ha proposto un progetto che unisse il teatro al tema dell’integrazione – aggiunge Torracchi -, e quale migliore occasione di questa? Nei giorni immediatamente precedenti allo spettacolo metteremo insieme i due gruppi che stanno lavorando in modo parallelo e ne trarremo uno spettacolo unico che promette grandi cose”. E tante emozioni.
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