“L’idea di Utoya mi venne un anno fa, mentre facevo parte della commissione giuria del Premio Giacomo Matteotti, il riconoscimento che Palazzo Chigi dà alle opere meritevoli per l’impegno civile. A vincere per la sezione Saggistica fu l’unico libro che mi aveva colpito sin da subito e che avevo letto d’un fiato: Il silenzio sugli innocenti. Le stragi di Oslo e Utoya. Verità, bugie e omissioni su un massacro di socialisti di Luca
Mariani. Un segno. Quelle pagine di attenta ricostruzione storico-giornalistica mi scatenarono una serie di riflessioni che non potevano che diventare teatro”. Serena Sinigaglia, la regista di Utoya, lo spettacolo teatrale in prima assoluta fino al 25 ottobre al Teatro Magnolfi, racconta con tono appassionato tutti i passi che l’hanno condotta a dirigere una performance in cui due attori d’eccezione – Arianna Scommegna e Mattia Fabris – reinterpretano costringendo a riflettere la strage fatta il 22 luglio 2011 in Norvegia da Anders Behring Breivik. In un’ora e mezza, con freddezza disumana, uccise otto persone con un’autobomba a Oslo, e sterminò uno a uno 69 ragazzi laburisti nell’isola di Utoya, il ‘paradiso nordico’ sede storica dei campeggi estivi dei socialisti di tutto il mondo. Fece tutto da solo? Fu parte di un complotto? Quante e quali connivenze? Tutte domande insabbiate e costrette nel dimenticatoio della coscienza sporca europea, che Sinigallia e lo scrittore teatrale Edoardo Erba – con la consulenza dello stesso Mariani – riportano in superficie costringendoci ad affrontarle.
“Io volevo una ridiscussione della memoria – racconta -. Volevo capire come, io per prima, avessi potuto dimenticarmi di un fatto tanto grave e greve per l’intero equilibrio mondiale. E l’occasione mi si è presentata quando ad Arianna (Scommegna ndr.), attrice eccezionale con la quale da venti anni gestisco l’Atir e il Teatro di Ringhiera di Milano, mi contattò per coinvolgermi in una proposta che le era stata fatta dalla Compagnia Stabile del Metastasio. Assieme decidemmo di cogliere l’attimo, di coinvolgere Erba, l’altro nostro socio-amico talentuoso, e di partire alla scoperta di Utoya. Così abbiamo pensato di costruire tre coppie di personaggi realistici attraverso le quali raccontare l’ondata emotiva provocata da un episodio tanto grave, quanto volutamente non compreso in tutte le sue sfaccettature politiche, economiche, sociali e antropologiche”.
Si tratta di una coppia di genitori della Oslo bene e laburista che ha costretto la figlia sedicenne a partecipare a Utoya; di una coppia di poliziotti che vivono poca distanza dal molo per Utoya e che per 70 lunghi minuti si logorano nell’attesa dell’ordine a intervenire che non arriva mai; e della coppia di contadini che vivono accanto alla fattoria presa in affitto dal terrorista per avere la copertura necessaria a usare senza dare nell’occhio elementi chimici che gli hanno permesso di assemblare la bomba.
“Questi personaggi si alternano in un flusso continuo, un eterno rito funebre che racconta la strage facendola rivivere in tutta la sua drammaticità dai diversi punti di vista, toccando però la sensibilità e l’umanità di ciascun spettatore con cui entra in contatto, risuonando – aggiunge la regista -. Con questo lavoro abbiamo tentato di emozionare con forza facendo rivivere i patemi e spingendo a riflettere. Breivik è figlio della nostra società, anzi, della nostra società più evoluta e vincente, quella Norvegia dove il welfare è invidiabile, dove il laburismo ha la sua massima espressione e dove l’integrazione sembra funzionare a meraviglia. O perlomeno così sembrava, prima di quel 2011 volutamente insabbiato. Quello che vogliamo stimolare è la riflessione su una società che deve riconoscere il nemico al suo interno, un nemico che cova in quell’assenza di valori e riferimenti spirituali che caratterizzano la crisi contemporanea”.
Teatro Magnolfi, fino al 25 ottobre. Feriali ore 21.00, sabato e domenica ore 19.00. Lunedì riposo.
Gli incontri
Venerdì 9 ottobre, dopo lo spettacolo
incontro con SERENA SINIGAGLIA,
ARIANNA SCOMMEGNA e MATTIA FABRIS
Sabato 10 ottobre ore 17.15
incontro con LUCA MARIANI,
autore de Il silenzio sugli innocenti