Mercoledì 7 Ottobre – FIERA DI SCANDICCI – Scandicci
Le sicurezze che abbiamo nella vita esistono, non giriamoci intorno. La coda dell’ A1 fra Barberino e Roncobilaccio, i comitati contro qualunque cosa succeda a Firenze, i figli di Craxi che vanno a Forum perché si contendono il primato di essere uno più socialista dell’altro, il figlio di Baresi che è in realtà di …, la moglie di Paolo Frajese che faceva la pornostar. A Scandicci la sicurezza è la Fiera, che scandisce i tempi e il clima, funge da collante per tutta questa strana area urbana, più grande di Empoli ma considerata dai fiorentini importante quanto l’elettorato moderato per Pierluigi Bersani. Perché segnalare l’evento in questo giorno, mercoledì, quando tutti sappiamo che l’“evento” è il Giovedì, quando a Scandicci si svolge il cosidetto “Fierone”, ovvero il flash mob di tutti gli ambulanti toscani? Perché in questo giorno, mercoledì, si riesce anche a respirare. Riusciamo anche a schivare i venditori di olive pugliesi, che fanno pagare 14 euro per “giusto una palettata” di olive dal peso di 400 gr. l’una, o a evitare sia le dimostrazioni di infissi a prova di Mala del Brenta che la cover band di Lou Reed peruviana che arrangia tutto “Trasformer” con la zufola. Che poi questi non è che girano con il poncho, hanno il bilocale a Vada e guidano con l’ Opel Agila. Il Perù borghese. L’evento, in sostanza, merita una visita. A Scandicci la manifestazione è sacra, anche se pare di essere a Shangai per densità di infrastrutture in quella zona: tramvia, municipio, Fiera, zona pedonale: in confronto EXPO è un mercatino. Rimpiangiamo però un poco le edizioni anni ottanta, dove si comprava per cena il pollo grigliato nel prato vicino: buono, anche se alla diossina. Evviva Scandicci, eccellenza anche del volley italiano in A1 (non c’entra nulla ma era bellina dirla).
Giovedì 8 Ottobre – JANIS: LITTLE GIRL BLUE – Cinema Odeon
Non è un film a luci rosse. Non è il nome di una pop band australiana, abbreviabile con l’acronimo di JLGB. Non è il titolo dell’ennesimo film di Sorrentino, lucido e laccato più della mobilia di Oscar Giannino, con i campi lunghi e gli attori che anche se vecchi e inespressivi sembrano bravissimi. E’ il titolo del film sulla star (morta) della musica di turno, Janis Joplin. Esaurite le lacrime per il film sul talento della Amy, che tutti ha fatto giustamente frignare, ci buttiamo al cinema per ammirare le gesta della urlatrice lisergica Janis, morta non per cause naturali, ma ammazzata. Ebbene si, abbiamo prove e indizi per asserire che la stridula cantantessa rock, membra ufficiale del “Club 27”, sia stata uccisa dalla sacerdotessa del rock, Patti Smith. Tutto era chiaro a Patti, il suo obiettivo nel mondo era di divenire la prima gattara professionista della storia del rock, e Janis era l’unica che poteva distruggere questo suo sogno. Cara Patti, ci sei riuscita, ma sappi che non potrai mai eguagliare Janis nella sua iconografia, rimasta impressa alle signorine fricchettone e struccate di tutto il mondo. Celebriamo Janis Joplin. Fare parte del “club 27” da diritto ad essere celebrati, anche se si è dei modesti artisti come Alan Wilson dei Canned Head, band che in trenta anni di attività ha prodotto praticamente solo un brano, “On the road again”. Andiamo a vederci questa proiezione, che il Vietnam è vicino. E siamo sicuri che sul pulmino che conduce le rockstar verso la loro zona dell’aldilà, Elvis e Cash avranno già fatto del simpatico nonnismo sessista e repubblicano sulla Janis.
Venerdì 9 Ottobre – FLORENCE TATTOO CONVENTION – Fortezza da Basso
E’ difficile spesso capire i passaggi, le fasi storiche, anche studiando. Ci vuole grande attenzione a comprendere per quale motivo in due anni i pantaloni a zampa di elefante sono scomparsi, pur rimanendo negli armadi dei nostri padri. Allo stesso modo è stato veramente difficile capire come mai in un’afosa estate di pochi anni fa i ragazzi hanno iniziato a indossare magliette con lo scollo a V che arrivava all’ombelico: e parliamo di abbigliamento. Il corpo è un’altra roba. Negli anni 80 i ragazzi iniziavano non si sa bene perché a farsi bucare l’orecchio sinistro (Simon Le Bon, Eros Ramazzotti) orpellandolo di un finto brillante o di un cerchietto. Pochi anni dopo c’è stata la mania dello sforacchiamento di sopracciglia, labbra, nasi, ombelichi e lasciamo stare quali altre parti. Arrivò poi il tatuaggio, e chiuse la cerchia. Lungi da noi fare le morali facili e fuori luogo, in una commistione fra Famiglia Cristiana e Il Fatto Quotidiano (sarebbero carini insieme, “Il Fatto Cristiano”), ma vi annunciamo che a Firenze inizia il festival del tatuaggio, denominato peraltro “convention”. Non un festival, o una fiera, ma una “convention”: roba che uno magari si immagina una situazione come l’ Assemblea Plenaria dell’ ONU dove il rappresentante dei tatuatori bulgari illustra la nuova tecnica di realizzazione di una rosa scarlatta, contraddetto magari dal primo tatuatore referente di Haiti. Che vi diciamo? Sicuramente tutto sarà interessante, ma visto il petto di Slatan Ibrahimovic, la cosa più carina sarebbe stata spostare la convention a Coverciano. C’è la nazionale italiana di calcio in ritiro: hai voglia a fare tatuaggi, magari diversi dalla solita data di nascita dei figli, all’anno in cui sono nati, al nome del cane o agli ideogrammi giapponesi e non per ultimi ai tribali a caso, tipo quelli fatti nel 2001 sopra le natiche di quelle che furono signorine trasgressive ma che ora sono delle mamme con un baffo scolorito sull’osso sacro.
Sabato 10 Ottobre – MAURO ERMANNO GIOVANARDI – Glue
Ottobre è il mese della donazione del sangue. L’ AVIS, coordinata anche dalle ASL fiorentine, presenta un evento da non perdere: la giornata regionale dell’anemia e del pallore. Il Glue si è fatto subito promotore di questa serie di eventi, che iniziano al mattino con un workshop a Careggi dal titolo “Globuli rossi, i nostri nemici”, proponendo il live di Mauro Ermanno Giovanardi. Nonostante l’odio che alcune delle signore provino per questo pallido ma talentuoso cantautore a causa della canzone portata a Sanremo anni orsono (“Io confesso”, ovvero “sei cornuta, mi spiace, ma l’altra mi tirava di più”), il live di stasera è un evento per Firenze. Gli ex dark che avevano in casa i cd dei La Crus, perché erano il gruppo più intimista e oscuro degli anni 90, saranno presenti in toto. Gli amanti del cantautorato italiano ci saranno allo stesso modo, perché anche questo signore di talento ne ha da vendere, nonostante abbia 60 di pressione massima e 24 di minima. Consiglio prima della serata: bere due litri di acqua delle mozzarelle tre ore prima dell’evento, non esporsi al sole per i due giorni precedenti, e magari al venerdì donare due litri di sangue come Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”.